I giorni scorrono veloci per i maturandi 2015, ormai manca sempre meno al fatidico inizio della sessione d’esame. Le date sono state ufficializzate: 17 e 18 giugno si svolgeranno la prima prova, quella di italiano, e la seconda, diversa in base all’istituto di appartenenza, latino per il liceo classico, matematica per lo scientifico, la prova di lingua per il liceo linguistico e così via. La terza prova maturità 2015 è stata invece fissata per lunedì 22 giugno dando così agli studenti qualche giorno di respiro prima di affrontare l’ultimo scritto della maturità.
La terza prova maturità 2015 spesso incute molti timori nei maturandi soprattutto perché fino all’ultimo momento non possono sapere di preciso con cosa si dovranno confrontare, questa infatti è l’unica prova non ministeriale perciò i quesiti e la tipologia di somministrazione vengono scelti dalle commissioni. L’aspetto positivo è che, anche per le materie affidate ai commissari esterni, le domande dovranno obbligatoriamente essere attinenti al programma svolto durante l’ultimo anno e presentato dai professori interni e controfirmato dagli stessi studenti.
Terza prova maturità 2015: ecco cosa vi aspetta
Com’è stato anticipato anche la tipologia della prova può variare e la scelta viene effettuata dagli stessi professori in base a considerazioni che tengono in conto anche l’esito delle simulazioni effettuate durante l’anno scolastico. Per rassicurare i maturandi va ricordato che fra le domande proposte, che comunque non potranno riguardare più di cinque materie, tutte dovranno avere un professore di riferimento tra i membri della commissione e grazie a questa utile informazione è possibile ridurre in maniera considerevole la mole degli argomenti da ripassare.
Vediamo ora nel dettaglio quali sono le tipologie previste per la terza prova maturità 2015
La tipologia A nota anche come «trattazione sintetica» è quella che presenta quesiti, su un massimo di cinque materie, ai quali rispondere in maniera appunto aperta ma sintetica in circa dieci o venti righe in base alle indicazioni fornite dalla consegna. Per essere certi di sfruttare al meglio lo spazio a disposizione occorre leggere attentamente la domanda e focalizzare l’attenzione sulla risposta corretta senza uscire fuori tema o “occupare spazio” con inutili giri di parole e ripetizioni che infastidiscono i commissari al momento della correzione e invece di minimizzare, evidenziano l’eventuale insicurezza del candidato. Meglio una risposta chiara e precisa, che realmente corrisponda alla domanda anche se non occupa tutte le righe a disposizione.
La tipologia B viene anche chiamata «a risposta singola» e consiste nella somministrazione di dieci o quindici domande a cui rispondere in un massimo di cinque righe ciascuna. Anche per la tipologia B sono validi i consigli per affrontare quella A.
La tipologia C è definita «a risposta multipla» questa è più varia rispetto alle due precedenti, infatti presenta da trenta a quaranta domande alle quali rispondere attraverso un segno distintivo sull’opzione ritenuta giusta. Viene considerata la più varia perché infatti può presentarsi anche nella forma mista con elementi della tipologia B. Le prove miste in genere presentano una variazione equilibrata, ad esempio un minimo di otto quesiti seguono la modalità B delle risposte singole e un minimo di sedici si presentano come risposte multiple.
La tipologia D E F queste ultime tre tipologie proposte si applicano, in genere, in istituti superiori tecnici o professionali, comunque fortemente caratterizzati dalla natura delle materie d’indirizzo.
Tipologia D: anche chiamata «problema a soluzione rapida» si struttura in un massimo di due problemi che però non richiedano complessi o lunghi passaggi per giungere alla soluzione perciò vengono definiti “a soluzione rapida”.
Tipologia E: si presenta come «analisi di casi pratici e professionali», è quella che in genere viene somministrata negli istituti tecnico-professionali e si caratterizza secondo le modalità previste dalle singole discipline d’indirizzo studiate nel corso dell’ultimo anno.
Tipologia F: «sviluppo di un progetto» è la tipologia scelta soprattutto per i licei artistici e gli istituti d’arte che devono essere valutati non solo dal punto di vista teorico ma anche pratico nell’applicazione delle capacità acquisite durante il percorso scolastico.
Terza prova maturità 2015: consigli e altre indicazioni
Chiarito l’aspetto puramente tecnico della struttura della terza prova è importante ora comprendere e decidere come sfruttare al meglio il tempo che resta a disposizione dei maturandi per il mega ripasso. Se siete stati attenti durante le lezioni dell’ultimo anno in classe certamente ricorderete, e i più furbi magari li avranno anche appuntati sul quaderno, quegli argomenti su cui l’insegnante ha concentrato l’attenzione più volte, i più interrogati, le spiegazioni più approfondite o che spesso vengono appellati come «cavalli di battaglia dell’esame».
Ecco che proprio qualcuno fra questi potrebbe andare a finire fra i quesiti proposti nella terza prova. E’ chiaro che comunque il bacino di argomenti da cui attingere è molto vasto, occorre organizzarsi con precisione e metodo le giornate utili allo studio e al ripasso prima del 22 giugno. Ecco di seguito un’ipotetica scaletta per il ripasso.
Terza prova maturità 2015: step to step
Fate un elenco di tutte le materie che dovrete ripassare per la terza prova, per ciascuna munitevi del programma scolastico che il vostro insegnante vi ha consegnato per la firma di accettazione in queste ultime settimane o che potete comunque richiedere in qualsiasi momento.
Sulla vostra copia dei singoli programmi evidenziate quelli che sono gli argomenti più importanti o ai quali occorre dedicare maggior attenzione.
Dopo queste iniziali e semplici indicazioni si passa al calcolo vero e proprio perciò, agenda alla mano, contate i giorni, e dunque il tempo, che avete a disposizione per prepararvi ad affrontare la terza prova, dividetelo per il numero di materie da ripassare e costruitevi un calendario cosicché giorno per giorno sappiate quali argomenti studiare e, allo stesso tempo, questo vi consentirà di mantenere un certo ritmo di studio senza eccessivi rallentamenti o dispersioni di tempo utile.
Via dunque con la tabella di marcia personalizzata! E’ utile comprendere nel vostro “piano di studio” il giorno jolly da dedicare agli argomenti che vi risultano più difficili o ostili o a quella materia per quale occorre un giorno in più rispetto alla vostra equa suddivisione. Rispettate le tempistiche che voi stessi vi darete e non andrete incontro alle spiacevoli corse dell’ultimo giorno o alle inutili nottate distruttive sui libri con il cervello più simile ad un colabrodo che ad una spugna ricettiva!
Non vi resta che mettervi all’opera e rimboccarvi le maniche, manca poco all’esame ma con una buona organizzazione preventiva non potrete che arrivare prontissimi!
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