
COME MAI LE UNIONI CIVILI?
Uno degli spunti da cui il MIUR potrebbe attingere per la formulazione della traccia d’attualità della prima prova è senza dubbio legato al discorso sulle unioni civili. Gli studenti devono dunque prepararsi al meglio anche su questo importante argomento che sta sulla bocca di tutti già da un po’ di tempo. Il motivo per il quale il tema sulle unioni civili possa essere proposto è semplice: valutare nei candidati la loro capacità nell’esporre un argomento a prima vista banale ma che in realtà non lo è.
LA SOCIETÀ: UN FATTORE CHE INCIDE
La società moderna è una società completamente diversa da quelle passate. Le grandi innovazioni portate avanti in tutti gli ambiti dai più grandi scienziati e pensatori del nostro tempo e non solo, hanno portato, irrimediabilmente, ad un’ evoluzione del nostro modo di pensare e del nostro modo di sentirci uomini.
Le questioni sociali sono da sempre all’ordine del giorno. La televisione, i giornali e tutti i più importanti mezzi di comunicazione da qualche mese a questa parte, si stanno soffermando su una questione sociale, capace di creare diverse opinioni tra i cittadini italiani: le unioni civili omosessuali. Secondo la nostra attuale costituzione, i diritti riconosciuti ad una coppia formata da un uomo ed una donna, sono riconosciuti anche ad una coppia omosessuale. In Italia, però, non si era mai sentito parlare fino ad ora di unioni civili omosessuali.
LA CHIESA: ASSILLO O CONFORTO?
La Chiesa, che da sempre è stata un elemento rilevante nella storia della nostra nazione, ha avuto, anche in questa questione un ruolo rilevante: le più alte cariche ecclesiastiche vedono nelle unioni civili omosessuali un annullamento dei valori che la religione cattolica ha insegnato agli uomini ed è una conseguenza il loro mancato benestare su questo delicato argomento.
L’Italia in questi mesi, ha chiaramente espresso la volontà di “modernizzarsi” anche sotto questo aspetto: il primo Stato a regolarizzare le unioni civili omosessuali è stata la Danimarca nel 1989 e la prima legge per il riconoscimento di questi matrimoni è stata approvata in Olanda nel 2001. Addirittura in Svezia nel 2009, è stato riconosciuto il primo matrimonio omosessuale religioso.
TRADIZIONI: SUPERATE O INDELEBILI?
In Italia, nell’ottobre 2015, è stato ufficialmente promulgato il DDL sulle unioni civili, provocando non poche reazioni. La questione sulla proposta di legge è però andata avanti fino a Febbraio 2016 e solo ora qualcosa sembra essere certo: unioni civili approvate. Ciò che è certo, è che modernità è sinonimo di influenza.
La società italiana (così come tutte le società moderne) è inglobata dall’influenza che uno o più individui possono avere su un’intera comunità di uomini e donne. Una questione così delicata come le unioni civili, è in netto contrasto con le nostre tradizioni, che vedono nella famiglia tradizionale uno dei cardini principali del nostro vivere.
E’ vero, però, che sono sempre di più all’ordine del giorno continue notizie di tradimenti e di uccisioni all’interno di un nucleo familiare ed irrimediabilmente, oltre che alla coppia in se, ci vanno di mezzo anche gli eventuali figli che diventano delle vere e proprie vittime. Una relazione omosessuale, in questo periodo, sembra dimostrarsi più salda sotto un punto di vista puramente affettivo, ma che si voglia o no, è qualcosa che a noi è totalmente estraneo, così come le eventuali adozioni che dovranno essere di conseguenza garantite a queste coppie, qualora gli venissero riconosciuti gli stessi diritti della famiglia tradizionale.
La nostra società deve concentrarsi sulla ripresa di quei valori, come la famiglia, che stanno ormai decadendo; valori che identificano l’ideologia del nostro paese, che essendo, comunque, costituzionalmente libero, ritiene opportuno aprire nuovi orizzonti a scenari fino a poco tempo fa impensabili secondo la nostra legge.
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