Se si esaminano a fondo le caratteristiche della vitamina K, ci si rende conto che di per se non è un fattore coagulante del sangue, ma un catalizzatore , promotore della coagulazione. La vitamina K è una vitamina liposolubile.
Nei neonati ad esempio sono necessari livelli adeguati di vitamina K per prevenire il sanguinamento dato da una sua eventuale carenza (VKDB).
Una condizione rara, pericolosa per la vita che causa sanguinamento incontrollato, a volte anche nel cervello. La vitamina K riveste un ruolo importante nella dieta, soprattutto durante il periodo di gestazione.
Una carenza di vitamina K può presentarsi come:
Esordio precoce : dal primo giorno di vita, estremamente rara tipicamente correlata a farmaci ad esempio utilizzati dalla madre che inibiscono l’attività della vitamina K.
Questa è la forma più comune, che si verifica nello 0,25-1,5 % dei bambini che non hanno ricevuto vitamina K alla nascita o comunque entro la prima settimana di vita.
Insorgenza tardiva: dalla seconda settimana di vita fino ai sei mesi. Si verifica in 5-7 bambini su 100.000 non trattati con vitamina K in via profilattica ed indica un inadeguato apporto di vitamina K, problemi di malassorbimento e / o compromissione del suo utilizzo a causa di un disturbo epatico sottostante .
La quantità somministrata di vit K alla nascita per os o per via parenterale è di ventimila 20.000 volte superiore rispetto ai livelli normali presenti in un neonato sano. Esistano modi più sicuri, non invasivi e più efficaci per prevenire la VKDB (Vitamin K deficiency bleeding ) o sanguinamento da carenza di vit K.
È importante notare che tutti i bambini alla nascita presentano livelli molto bassi di vit.K
Che le probabilità che si verifichi una VKDB sono molto basse e che possiamo intervenire in via preventiva attraverso la corretta alimentazione della mamma durante il periodo gestazionale e facendo attenzione all’utilizzo di alcuni antibiotici.
Quali sono i fattori che possono ridurre l’assorbimento della vit.K ?
Gli antibiotici, in particolare le cefalosporine, riducono l’assorbimento della vitamina K.
L’uso prolungato (più di 10 giorni) può causare carenza di vitamina K perché questi farmaci uccidono non solo i batteri patogeni, ma anche i batteri benefici attivanti la vitamina K.
Questa condizione è più probabile che si verifichi in persone chiaramente che hanno già bassi livelli di vitamina K o che sono a rischio (come soggetti malnutriti, anziani o soggetti che assumono warfarin).
Alcune condizioni di salute: Se il bambino presenta una colestasi non diagnosticata (problemi al fegato), diarrea, epatite, fibrosi cistica (CF), malattia celiaca o deficit di alfa 1 antitripsina, o una variazione genetica che influisce sull’assorbimento della vitamina K, si presenta un maggior rischio per VKDB.
Alimenti ricchi di vit.K :
Broccoli, cavoli, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, pesche, spinaci, verza, ceci, i piselli, soia, tè verde, uova, pere
In definitiva si ritiene che il miglior approccio terapeutico sia agire attraverso la futura mamma con un corretto stile di vita e regime alimentare, in questo modo potremmo evitare eventuali carenze vitaminiche nel nascituro e la somministrazione non priva di rischi di Vit. K ad alto dosaggio.