Mutuo casa 2016, il tipo di tasso: come sceglierlo? Tasso fisso oppure tasso variabile? Per chi è indeciso, ecco quelli che sono gli aspetti principali da tenere in debita considerazione quando si sottoscrive un finanziamento ipotecario.
Per comprare casa con un mutuo spesso regna l’incertezza sul tipo di tasso da scegliere. C’è la soluzione a tasso fisso che presenza vantaggi e svantaggi, e lo stesso dicasi per la formula indicizzata, ovverosia per la sottoscrizione di un finanziamento ipotecario a tasso variabile. Ed allora, come scegliere il mutuo più adatto alle proprie esigenze?
Tipo di tasso sul mutuo, tre aspetti da considerare
Ebbene, in accordo con quanto mette in evidenza l’Associazione Adoc, nella scelta del tipo di tasso sul mutuo, fisso o variabile, sono principalmente tre gli aspetti da prendere in considerazione: la durata dell’investimento finanziario, la disponibilità economica e la pianificazione delle spese. Nel dettaglio, il tasso fisso per un mutuo è sempre più caro rispetto al tasso variabile con il vantaggio, nel primo caso, di pagare una rata costante per 20-30 anni, mentre per la formula indicizzata, a parità di condizioni, si paga una rata più bassa ma si rimane in balia, nel tempo, delle oscillazioni del costo del denaro sui mercati finanziari.
Mutuo a tasso fisso preferito nel 2015
Non a caso proprio l’Adoc fa presente che nel 2015 in Italia la maggioranza dei mutui è stata sottoscritta a tasso fisso in quanto il costo del denaro è ai minimi storici con la conseguenza che tra qualche anno la rata mensile da pagare, se collegata all’Euribor, potrebbe lievitare sensibilmente. Di conseguenza, per mutui di durata fino a 10 anni il tasso variabile al momento potrebbe rivelarsi una scelta economicamente interessante, mentre sui 20-30 anni, e quindi per i mutui a lungo termine, il tasso fisso mette al riparo da ogni possibile brutta sorpresa.