Capita spesso che vogliamo passare da un operatore telefonico ad un altro in quanto l’offerta che ci è stata fatta ci sembra migliore o possiamo usufruire di più giga di internet o di un minutaggio maggiore per le nostre conversazioni, ma siamo vincolati da un contratto per un determinato periodo, che attualmente per la maggior parte degli operatori telefonici si aggira intorno ai 30 mesi e se dovessimo disdire il contratto prima della scadenza naturale, andremmo incontro al pagamento di penali, che possono essere anche piuttosto salate.
Questo purtroppo può avvenire anche, sopratutto per i contratti con tariffe molto vecchie, a ridosso della scadenza naturale del contratto. Infatti, gli operatori telefonici, nelle condizioni generali di contratto, utilizzavano e continuano ad utilizzare una terminologia non proprio di uso quotidiano, il che rende difficile alla maggioranza comprendere la procedura da seguire per dare correttamente la disdetta dell’abbonamento.
Innanzitutto diciamo che oggi gli operatori telefonici hanno sostituito le cosiddette penali, che con i decreti Bersani sono diventate illegali, con dei costi di gestione del contratto, che comunque per delibera della Agcom, l’autorità che vigila sulle telecomunicazioni, non possono eccedere una determinata soglia. Comunque cambia poco.
Alcuni operatori, come la Vodafone, prima di sottoscrivere il contratto, che non viene più definito tale, ma viene chiamato ora Proposta di Abbonamento, sul proprio sito, invitano i potenziali clienti a verificare la copertura, cioè se nella zona dove risiede il potenziale cliente la linea Vodafone prende a sufficienza. Questo perché se il cliente sottoscrive la proposta di abbonamento, senza aver preventivamente effettuato questa verifica, nelle condizioni generali di contratto è specificato che il cliente si obbliga al pagamento di tutti i canoni pattuiti fino alla scadenza naturale più ovviamente i costi di gestione precedentemente detti. A nulla poi valgono le contestazioni, che spesso si sentono, secondo cui non eravamo stati informati correttamente, in quanto con la nostra firma, abbiamo implicitamente dichiarato di accettare tale clausola.
Come fare la disdetta vodafone casa
Se abbiamo fatto la verifica preventiva e dopo un certo periodo, lungo quanto volete, desideriamo recedere dal contratto, dobbiamo tenere presente che è necessario comunicare la disdetta con raccomandata con avviso di ricevimento, che specificano sempre le condizioni generali di contratto di Vodafone diverrà operativa 30 giorni dopo che Vodafone l’avrà ricevuta. Quindi se il nostro contratto scade, poniamo il 31 marzo 2017, la raccomandata di disdetta deve arrivare a Vodafone entro il 28 Febbraio per non pagare costi aggiuntivi, in quanto il contratto durerà ancora un mese e poi decadra’.
In tutti gli altri casi, pagheremo qualcosa in più. Senza contare che se insieme all’abbonamento avevamo acquistato delle apparecchiature( telefono o tablet) a rate, dovremo pagare anche le rate fino a scadenza.
Questa è la procedura corretta da seguire per Vodafone, per gli altri operatori varia di poco.
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