Ci risiamo! E’ successo di nuovo!Nel giro di ventiquattro ore, altre due donne sono state uccise da due uomini. No..uomini non si possono definire. Ma nemmeno bestie. Gli animali non uccidono per motivi del genere. Già, i motivi.
Ma esistono motivazioni valide per uccidere una persona? Non credo.
La dinamica è sempre simile: l’uomo e la donna si conoscono, si piacciono, si innamorano, cominciano una storia. Nel momento in cui la donna decide di lasciare l’uomo, lui non lo accetta. E diventa l’assassino.
Non importa se si tratta di un marito, di un compagno, di un fidanzato, se la storia dura da anni o se è un legame recente. Comunque, si tratta di una persona di cui ci siamo fidate, a cui abbiamo aperto il cuore, e la nostra vita.
La stessa persona che ha giurato di amarci, che ci è stato vicino, che ha fatto l’amore con noi, che è stato tenero, appassionato, unico. Quella persona , poi, diventa il mostro. Non è più l’uomo della nostra vita. Lui la vita ce la toglie. Solo perché, magari, quella storia non ci convince più, perché abbiamo cominciato a dare il giusto significato ai segnali, perché non amiamo più. Vogliamo chiudere con lui, lui non accetta il no, e diventa un assassino.
Non serve dire “A me non può succedere”, perchè, invece, può succedere a chiunque. Noi donne possiamo essere indipendenti, dinamiche, distaccate, ma nei sentimenti siamo fragili. Tutte. E gli uomini lo sanno. Sanno cosa dire, per arrivare al nostro cuore , sanno come fare. Sono bravi, all’inizio.
Poi, quando la storia finisce, scatta qualcosa nella loro testa, diventano gelosi, ossessivi, sospettosi, non accettano quel rifiuto. E i più deboli, diventano assassini.
Non è questione di cultura, di ceto sociale, di disagio, di religione, oramai succede dappertutto.
Magari, le donne dovrebbero stare più attente. Non scambiare la gelosia opprimente per una dimostrazione di amore. Denunciare subito, al primo schiaffo. Non accettare mai la violenza, in nessuna forma. Magari, gli uomini dovrebbero essere educati in un altro modo, abituati a ricevere il rifiuto, che non è un disonore, ma la normale espressione della volontà di qualcuno, che merita rispetto.
Magari, si potrebbero anche inasprire le pene, in questo paese, che nei processi di stupro , spesso e volentieri, cerca di dare la colpa alla donna, perché non va più in giro con la cintura di castità.
Non lo so. Non so quale sono le soluzioni. Non posso capire le azioni generate dalla follia.
Ma non dite che l’amavate. No.
L’amore è gioia, è sorrisi, è condivisione. E’ vita. Non è morte. Non è possesso.
Quindi, chiamate le cose con il giusto nome.
Questo non chiamatelo amore!