Da diversi anni ormai la carne rossa, specie la carne lavorata e traformata, è sotto indagine e da molti anni le ricerche hanno evidenziato quelli che sono considerati i fattori di rischio per la salute umana. A creare il recente allarme, è stata una delle ultime note informative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla pericolosità di un consumo eccessivo di carne (oltre 300 gr la settimana).
La carne incriminata come cancerogena (categoria A1) sarebbe quella insaccata, quella in scatola o elaborata con l’aggiunta di conservanti, aromi non naturali, coloranti, addensanti e altri intrugli chimici che servono a dare un aspetto, sapore e colore più accattivante. Quindi prima considerazione, è bene limitare al massimo il consumo di questa tipologia di carne. Seconda considerazione, la carne rossa non lavorata come le fettine di carne rappresentano un fattore di rischio meno elevato (categoria A2). Terza, L’OMS consiglia di fare attenzione al tipo di cottura, cuocere la carne fino ad abbrustolirla è un errore, perchè in questo caso si ottengono delle ammine, come risultato della combustione, che si aggiungono come un ulteriore fattore di rischio.
A seguito di queste notizie molte persone stanno pensando di dare una svolta vegetariana o in modo più drastico, una svolta vegan alla loro dieta. Una scelta comprensibile, spesso accompagnata da motivazioni di natura etica ma che dovrebbe seguire sempre un percorso di approfondimento riguardo le implicazioni con la salute. In particolar modo, coloro i quali intendono intraprendere una dieta vegan devono sapere che abbandonare completamente la carne, il pesce, e i prodotti derivati dagli animali è una scelta che può essere un problema per il mantenimento di una sana costituzione.
Vediamo perchè
Gli alimenti di origine vegetale sono quasi del tutto privi di Vitamina B12 o cobalamina, ad eccezione dell’alga klamath. Questa vitamina è essenziale per la costruzione dei globuli rossi, il controllo dei livelli di colesterolo ed è un costituente della guaina mielinica dei nervi. La carenza di Vitamina B12 può provocare anemia e disturbi del sistema nervoso, anche gravi. E’ anche vero che a determinate condizioni, la flora intestinale può produrre una sufficiente quantità di Vit.B12, ma non è pensabile che tutti possano trasformarsi in uno scenziato in grado di far funzionare il proprio intestino fino a raggiungere un tale livello di perfezione.
Anche il ferro (20 alimenti ricchi di ferro )è un elemento fondamentale per la salute umana ma piuttosto scarso nel mondo vegetale, lo troviamo nelle lenticchie, nelle prugne, nella quinoa, negli spinaci, nell’alga spirulina, nei legumi in genere. Si tratta di un microelemento che deve essere assunto quotidianamente in dosi che vanno da 10 a 20mg al giorno ma il fabbisogno giornaliero potrebbe aumentare in base alle necessità. Il ferro è implicato in moltissime funzioni metaboliche, quella più importante è il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Va da sè che una carenza per lungo periodo è un fattore di stress notevole per il corpo umano.
Come potrete osservare il problema non sono le proteine, esistono moltissimi alimenti vegetali, specie i legumi o i derivati della soia che sono validi sostituti della carne. E’ piuttosto un problema di micro e macro elementi che sono più facilmente fruibili con una dieta onnivora variegata, che contenga molta frutta e verdura ma anche quel po’ di carne che non fa mai male.
conclusioni Consumare frutta, verdura e carne in modo proporzionato è una scelta equilibrata che garantisce di assumere tutti gli elementi necessari ad una vita sana, con semplicità. Dedicarsi ad una dieta più radicale è una scelta che deve essere fatta con consapevolezza e metodicità, per non andare incontro a possibili deficit di salute.