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La spiaggia libera del faro di Jesolo Lido

Una spiaggia che consiglio a chi passa le ferie in Veneto e ama la libertà.

La spiaggia alle sei del mattino.

Come raggiungere la spiaggia.

La spiaggia libera del faro di Jesolo Lido è facilmente raggiungibile anche per chi vi viene da fuori regione e non è provvisto di un navigatore o un palmare, ma oggi mi pare una circostanza impossibile. In ogni caso una volta giunti a Jesolo Lido basta imboccare la Strada Provinciale Jesolana e poi se vi trovate li presto, come fanno i pescatori sportivi come me alle sei di mattina la domenica vi conviene rallentare poiché vi saranno sicuramente i ragazzi che escono a piedi dalla mitica discoteca “Il Muretto” e attraversano la strada per raggiungere il centro e forse fare colazione, più avanti alla rotonda prima del ponte sul fiume Sile prendete la seconda uscita in viale Anna Frank, alla seconda rotonda proseguire sempre per viale Anna Frank, costeggiando parte della darsena fino alla terza rotonda, prendete la prima uscita e percorrete via Alberto Da Giussano passando davanti, alla vostra sinistra all’entrata del Jesolo International Club Camping.

Dopo qualche centinaio di metri se siete come dicevo mattinieri e volete risparmiare troverete un parcheggio sterrato libero sulla destra. In alternativa nella Piazzetta Faro potete parcheggiare l’auto proprio di fronte all’entrata in spiaggia, senz’altro più comodo, ma dovrete pagare il parcheggio.

Il faro di Jesolo Lido.
Breve storia di Jesolo Lido e della spiaggia

Il faro di Jesolo Lido.

Il Lido di Jesolo in questi ultimi 30 anni è notevolmente cambiato. Molto hanno costruito, e il cemento costituito da pensioni, alberghi e case di villeggiatura private, per i più fortunati è stato integrato dalle famose torri di piazza Drago e da altri imponenti edifici, visibili da grandi distanze. La città balneare assomiglia sempre più agli scontati modelli americani della Florida e California. Ci sarà chi ne sarà felice e chi ne sarà deluso, come me. La spiaggia libera del faro apparentemente non è poi cambiata molto.

È da più di 40 anni che la frequento, i primi anni la sera e qualche volta la notte a sentire musica e bere con gli amici al “Terrazza mare”, un locale letteralmente sostenuto da piloni di cemento sulla foce del fiume Sile, che è anche l’accesso alla darsena. Allora la spiaggia era il ritrovo dei bikers che bivaccavano posteggiando le loro moto: chopper, sidecar, Harvey Davidson personalizzate, ed altre marche tipiche del periodo, bevendo birra e vino con le loro compagne. Spesso l’eccesso di consumo di bevande alcoliche provocava diverbi tra i motociclisti, che sfociavano in risse con l’inevitabile arrivo di polizia o carabinieri chiamati presumo dai bagnanti o dai gestori dei locali. Ma che io ricordi, mai nulla di particolarmente grave.

La spiaggia la si poteva definire un posto alternativo, che attirava soprattutto i giovani. É rimasta molto ampia rispetto al resto del lungomare. D’estate ci vado soprattutto a pescare. Infatti la foce del fiume Sile è ricca di pesce:orate, ombrine, spigole, mormore. La spiaggia e ripulita ripetutamente e si presenta bene, ora è frequentata soprattutto da famiglie, comitive di giovani e coppie, molte con al seguito l’immancabile cane trattato con tutti i riguardi. Il “Terrazza mare” è divenuto un locale elegante che il fine settimana riempie il parcheggio perlopiù con auto di lusso. La domenica quando arrivo verso le sei del mattino in spiaggia si possono vedere anche le tende di chi vi ha probabilmente trascorso la notte.

Forse anche giovani che hanno frequentato i numerosi locali notturni: il Muretto, il Vanilla Club ed altri ancora che sento nominare. Io in gioventù frequentavo negli anni 80 e 90 il Papaya, la Villa, il Moulin Rouge, il Matilda, l’Aiada e anche il già citato Muretto, il King’s e gli after: Gilda e Movida-Musikò, alcune delle numerose discoteche di allora.

Il Terrazza Mare

Il Terrazza Mare.

La notte a quel tempo e soprattutto via Bafile, strada principale di Jesolo Lido, era percorsa da sciami di giovani, e le strade che conducevano alle discoteche soprattutto il venerdì e il sabato piene di auto in colonna.

Ma ora, se non siete più dei ragazzini e amate la tranquillità, se potete, evitate di andarci il fine settimana, quando la spiaggia è molto affollata, ed è difficile trovare un parcheggio. La zona, soprattutto nel tardo pomeriggio ha mantenuto un certo fascino. Il molo in pietre irregolari che si prolunga sul mare si riempie di pescatori con canne da fondo e bolognesi, curiosi e anche sportivi che praticando il running, che vi sostano mentre rientrano in porto i grandi yacht, barche a vela di ogni dimensione e pescherecci. Al “Chiosco faro” potrete rifocillarvi bevendo ottimi cocktail, birra e altro, ascoltando musica. Altrimenti a pochi passi dalla spiaggia, se non volete usare l’auto è pieno di ristoranti, locali di ogni tipo e negozi per gli amanti dello shopping.