Settembre, nuovi immatricolati nelle nostre università italiane, tanti ragazzi che iniziano la loro carriera costellata di belle esperienze, voti alti, nuove amicizie, nuovi ritmi di studio in cerca del loro futuro. Settembre è anche il mese di nuove iscrizioni e non di nuove e giovani matricole, ma di studenti che devono pagare la tassa di iscrizione ” agli anni successivi al primo ” per ricominciare quel percorso non più semplice e che sembra interminabile.
Essere fuori corso non significa soltanto essere uno studente che non ha terminato il suo percorso di laurea negli anni previsti, ma ha molteplici significati, spesso sottovalutati o forse più semplicemente ignorati ed essere fuori corso per tanti atenei significa pagare ” tasse più alte “. Adottare questo provvedimento contro chi ritarda negli studi è una triste realtà. Ci sono studenti non più giovanissmi che frequentano corsi e sostengono esami dopo anni che incidono nell’ organizzazione dei corsi, programmi ed esami a spese degli studenti in corso.
Quindi per stimolare gli studenti a ritrovare il ” loro ritmo di studio ” e a sbrigarsi a concludere ciò che si è iniziato molto tempo prima è giusto” punirli ” aumentando le tasse? Di sicuro non sono gli studenti fuori corso la causa di tante problematiche, piuttosto sono studenti che nonostante il tempo impiegato pagano le tasse anche molto alte. In questa massa di iscritti, tra coloro considerati ” un peso ” per le università ci sono tanti studenti non considerati e offesi. Chi sono questi studenti?
- Sono tutti quei ragazzi che lavorano per mantenersi gli studi e ottenere quel titolo di studio tanto desiderato.
- Sono gli studenti che lavorano per non gravare sulle tante famiglie, non poche in Italia, in difficoltà.
Le statistiche dimostrano che per chi non studia in un clima confortevole e almeno 8 ore al giorno i tempi si allungano. Non tutti beneficiano di borse di studio e i tanti hanno necessità di lavorare. Quindi studenti penalizzati, costretti a pagare tasse più alte. Si arriva tardi alla laurea, sono cica 800 mila gli studenti fuori corso tutti per motivi e storie diverse.
C’é chi lavora, chi si prende cura di un proprio familiare e ancora più penalizzati sono tutti gli studenti-genitori. Esiste la possibilità di studiare part-time, ma soprattutto per le giovani mamme non è un aiuto concreto. Sono numerose le studentesse mamme che affrontano tanti sacrifici tra casa, figli e studio. Laurearsi nei tempi previsti diventa più complicato ed è più facile ritrovarsi ad essere un fuori corso. Sono pochi gli atenei che prendono in considerazione queste realtà, mentre sono tanti che non considerano o non vogliono considerare chi è costretto a pagare tasse ancora più alte e ha tanta voglia di studiare.