Ragadi: ovvero lesioni cutanee a fessura, fastidiosissime e restie a cicatrizzarsi. Ma la natura viene in aiuto con alcuni rimedi davvero efficaci.
Magari non saranno un disturbo gravissimo, però è certo che le ragadi sono davvero moleste. Quei taglietti profondi e stretti della pelle o delle mucose non ne vogliono sapere di guarire in fretta, e fanno pure male. Le ragadi del capezzolo e quelle anali sono le più diffuse. Le prime sono un problema tipico delle neo-mamme che allattano, in particolare se inesperte. Derivano, infatti, da un attacco errato del piccolo nel momento della suzione. Fattori aggravanti sono il problema anatomico dei capezzoli rientranti o il frenulo linguale troppo corto del neonato, ambedue costituzionali.
Le ragadi anali invece si originano appunto nella zona anale, in conseguenza di stipsi, che è la causa più frequente, diarrea e colite. Un’igiene locale scarsa è un ulteriore fattore predisponente. Quel che avviene, in pratica, è un’anomala dilatazione dello sfintere durante l’evacuazione, che provoca una lacerazione. Data l’abbondanza di terminazioni nervose nella zona, risultano alquanto dolorose. Se trascurate a lungo possono infettarsi, in alcuni casi tramutandosi in ascessi.
Per aiutare le ragadi a cicatrizzarsi, esistono 3 rimedi naturali a base di principi attivi cicatrizzanti. Sono:
- olio di iperico
- gel di aloe
- crema alla calendula
L’olio di iperico (o erba di San Giovanni) si ottiene dalla macerazione delle foglie nell’olio di oliva. Relativamente poco conosciuto, questo oleolito ricchissimo di carotenoidi e flavonoidi invece è davvero utile per le ragadi. Grazie al suo forte potere cicatrizzante ed emolliente, favorisce la rapida riparazione dei tessuti cutanei danneggiati. In aggiunta, previene le smagliature, cosa che non guasta durante l’allattamento.
Le proprietà cicatrizzanti dell’aloe sono ben note. Per ottenerle si utilizza la parte centrale delle foglie, che fornisce un gel acquoso ricco di polisaccaridi, enzimi, vitamine e glicoproteine. Questo gel portentoso non solo è cicatrizzante, ma possiede anche una documentata attività antinfiammatoria. Di conseguenza, allevia il dolore che solitamente si accompagna al disturbo. Per sfruttarne al meglio le proprietà è consigliabile usare il gel puro.
Altrettanto indicati per le ragadi sono i preparati a base di foglie di calendula, dal forte potere cicatrizzante, emolliente, antiossidante e antinfiammatorio. I principi attivi sono polifenoli, triterpeni e polisaccaridi. Una crema alla calendula usata con regolarità spesso riesce anche a prevenire il problema delle ragadi durante l’allattamento, grazie al fatto che mantiene la pelle morbida e idratata.
Tutti e 3 i rimedi sono ben tollerati. Per guarire le ragadi devono essere applicati quotidianamente, con una frequenza indicativa di 2 volte al dì.