Home Dieta e Fitness Virus Ebola: esclusa la trasmissione attraverso gli alimenti, forse!

Virus Ebola: esclusa la trasmissione attraverso gli alimenti, forse!

virus ebola

 

Che il virus Ebola incuta terrore non ci sono dubbi, ma come spesso capita di fronte a malattie così letali, attorno ad esse si forma un corollario di apprensioni che spesso finiscono col ribaltare la realtà delle cose ed immancabilmente così è andata e sta andando anche nei confronti dell’Ebola, una malattia sicuramente grave, ma al contempo ammantata da tante paure spesso del tutto immotivate, una di queste, quelle che considerano la grave patologia trasmissibile anche con il cibo importato dai Paesi dove il virus è endemico. La situazione invece potrebbe essere del tutto diversa.

Secondo l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), di concerto con alcuni membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, non v’è alcun pericolo di contagio con il consumo di alimenti provenienti dai Paesi afflitti dal virus per quanto riguarda i maggiori alimenti quali frutta, verdura, cereali, caffè, spezie e cacao, che poi sono gli alimenti maggiormente importati.

Tali alimenti sono sicuri anche se consumati crudi, come avviene soprattutto con la frutta e la verdura, purchè l’importazione avvenga secondo le norme che regolano gli scambi di merce fra l’Unione Europea e quei Paesi africani. Sempre secondo l’EFSA, la possibilità che ci si infetti consumando un alimento diverso dalla carne è solo una teoria che non trova riscontro nella pratica. Ma c’è un ma… Anche le Autorità preposte considerano remota la possibilità di contagio dal virus seguendo la via alimentare, se si tiene in considerazione il dato secondo il quale l’esclusione del contagio è relativo al fatto che non esistono studi in tal senso, tuttavia rimane un’elevata incertezza nella valutazione causata dalla mancanza proprio da quei riferimenti scientifici che di solito fanno piane luce sulla possibilità di contagiarsi da un microrganismo. Secondo l’EFSA infatti, “affinché la trasmissione del virus avvenga attraverso il cibo, sono necessari diversi passaggi, nessuno dei quali è mai stato segnalato: gli alimenti esportati dovrebbero essere contaminati già nel luogo di origine, dovrebbero contenere un virus vitale (ossia in grado di sopravvivere) una volta giunto nell’UE e il soggetto dovrebbe contrarre l’infezione a seguito di esposizione alimentare”.

I ricercatori comunque tengono una posizione cauta di fronte a queste affermazioni, ciò in quanto non esistono neanche dati certi sul periodo di sopravvivenza del virus negli alimenti e basandosi su un’evidenza che almeno fino adesso appare rassicurante. Ovvero, la constatazione che il virus Ebola, anche attraverso la selvaggina importata illegalmente dall’Africa, aveva un rischio di trasmissione talmente basso da non poterlo considerare pericoloso, per cui si desume che nei confronti di alimenti diversi dalla carne sia del tutta esclusa la trasmissione, forse!