Quando leggiamo di tragici fatti di cronaca come quelli recentemente avvenuti all’hotel Rigopiano di Farindola e, negli ultimi mesi, in altre zone del Centro Italia, pur non potendo comprendere a fondo cosa si possa provare dato che lo si sta vivendo da esterni, ci si sente comunque partecipi del dolore di amici e parenti, della disperazione dei sopravvissuti, ma anche partecipi della soddisfazione che le forze dell’ordine e i volontari sicuramente provano ogni volta che viene tratta in salvo una persona in più. Nella maggior parte di questi casi al lavoro dell’uomo si affianca il lavoro dell’amico più fidato: il cane.
Le unità cinofile sono infatti sempre in prima linea nelle operazioni di salvataggio: che la ricerca avvenga sotto le macerie dei terremoti o sotto metri di neve, il fiuto di questi cani perfettamente addestrati permette di salvare numerosissime vite umane.
Il loro addestramento è però tutt’altro che semplice: richiede un impegno costante sia per il cane che per il suo addestratore. I due vivranno in una sorta di simbiosi emotiva necessaria alla formazione di un legame molto forte che garantisca la perfetta riuscita delle operazioni di salvataggio.
Potenzialmente qualunque cane, di razza o meticcio che sia, potrebbe diventare un cane da soccorso, ma alcune razze sono comunque più inclini a questa attività. Questo dipende sia da aspetti fisici, devono infatti avere una robustezza tale da permettergli di lavorare anche per ore in luoghi difficili, sia da aspetti caratteriali, devono infatti essere cani equilibrati, docili e socievoli, ma, al tempo stesso, molto determinati. Per questo tra le razze che più frequentemente si ritrovano nelle unità cinofile di soccorso ci sono i Labrador e i Pastori Tedeschi.
È molto importante che il cane da soccorso riceva dal rapporto con il suo addestratore il giusto stimolo per rispondere con prontezza e determinazione ai comandi che gli vengono dati. Per questo l’addestramento non è mai basato su metodi coercitivi, bensì sul gioco, di modo da garantirsi che il cane da soccorso svolga sempre la sua attività con gioia ed esuberanza. Ad esempio, durante una simulazionie di salvataggio in montagna a seguito di una slavina un figurante si nasconde sotto la neve portando con sé un gioco, quando il cane sarà riuscito a trovare il figurante quest’ultimo cederà il proprio gioco al cane, il quale verrà anche ulteriormente premiato dal proprio addestratore con complimenti verbali e piccoli stuzzichini.
Oltre alle simulazioni vengono anche svolte attività preliminari volte al miglioramento della prestazione fisica ed emotiva del cane, facendolo ad esempio abituare a camminare su macerie traballanti, per far sì che quando si troverà veramente sul luogo del disastro non si faccia intimorire dalla conformazione del terreno che avrà sotto le zampe.
Oltre a questo genere di situazioni, troviamo i cani impiegati anche in molte altre attività di supporto all’uomo, pensiamo ad esempio ai cani antidroga, ai cani per non vedenti, ai cani che fanno pet therapy negli ospedali o ai meravigliosi cani di razza Terranova che sempre più spesso pattugliano le nostre spiagge pronti a balzare in acqua per venire in nostro aiuto in caso di necessità.
Ricordiamo, infine, che non solo gli appartenenti alle forze dell’ordine possono intervenire con le proprie unità cinofile in caso di disastri, ma ognuno di noi, qualora si sentisse portato e ritenesse di avere un cane adatto, può partecipare come volontario dopo aver partecipato a dei corsi appropriati.