Nelle città ad alta densità di abitanti (e di smartphone) negli ultimi tempi è diventato un vero problema: camminare per le strade senza inciampare in uno “zombi”, è sempre più difficile. A Milano, per esempio, le persone che guardano la strada, invece che uno schermo, sono ormai costretti a fare lo slalom tra individui con lo sguardo fisso sullo smartphone. In continua connessione.
Per sbirciare (praticamente ogni due secondi) le notifiche dei vari social network, si fermano anche mentre attraversano la strada. Messaggiano tramite il malefico whatsapp, rischiano capitomboli tra un selfie e l’altro; e loro, gli ultimi superstiti della razza a cui piace ancora guardarsi intorno, o affondare lo sguardo negli occhi di chi hanno davanti, devono rallentare il passo, chiedere continuamente di lasciarli transitare (educatamente per ora, ma si vede benissimo che sono allo stremo), scendere e salire da marciapiedi intasati di smartphone – dipendenti. Un virus in costante aumento, che si diffonde vertiginosamente.
Non mancano gli incidenti, purtroppo: per esempio pochi mesi fa, una ragazza ha avuto uno ‘scontro’ con un tram, proprio qui a Milano, riportando gravissime conseguenze: ovviamente, il suo sguardo era fisso sullo smartphone. In Cina, negli Stati Uniti e in Belgio, di recente sono arrivate le corsie preferenziali per gli smartphone-dipendenti. Il comune di Milano dovrebbe prendere esempio e, per tutelare i pochi superstiti indenni dal “virus”, crearne una speciale dedicata a tali individui, che sono tanti eh; un vero e proprio esercito di zombie.