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Orgoglio tutto beneventano

Benevento è la mia città. Qui sono nata, e qui vivo. Troppo spesso, quando mi capita di essere altrove e di dover dire da dove vengo, mi accorgo che il nome della mia città non sembra essere conosciuto. Devo dire Campania, per essere poi catalogata come napoletana. Con tutto il rispetto per Napoli, e per i suoi abitanti, questa cosa non mi sta bene.

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Benevento è Benevento. Non è Napoli. E’ una città antichissima, le cui origini sono leggendarie. Si attribuiscono a Diomede, in tempi remoti, dopo la distruzione e l’incendio di Troia, il quale riservò alla città una zanna del cinghiale  Calidonio ucciso dallo zio Meleagro. Il cinghiale è infatti il simbolo della città. In origine pare le fosse stato attribuito il nome Maleventum, tramutato poi in Beneventum dopo la vittoria dei romani su Pirro, avvenuta proprio da queste parti.

E’ stata una città greca, sannitica, romana, longobarda e anche pontificia. Ogni dominazione ha lasciato tracce. Ogni volta che si comincia a scavare, per qualsiasi motivo, si riportano alla luce tesori antichi. Purtroppo, la città è stata distrutta da vari terremoti, da bombardamenti e da alluvioni:questo ha segnato un pò il suo destino:  ogni volta che ha raggiunto livelli importanti, ha dovuto, per eventi traumatici, risalire la china.

L’ultima disgrazia è  stata l’alluvione del 15 ottobre 2015, che ha messo in ginocchio un’economia già precaria,ha ridotto diversi commercianti sul lastrico  e costretto diverse attività alla chiusura. I beneventani, però, e lo dico da beneventana doc, di norma sono musoni, lamentosi, poco inclini alla socializzazione, ma nei momenti difficili tirano fuori lo spirito combattente dei sanniti, e si sanno rialzare, sempre. In silenzio, senza clamore, come fanno i veri eroi. Siamo riservati, noi.Ma ci rialziamo, sempre.

E’ stato così anche stavolta. Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo scavato il fango, siamo risorti dalle ceneri, come l’araba fenici:lentamente, perché abbiamo fatto tutto da soli, ma ci siamo sforzati di tornare ala normalità. Qualche attività distrutta dall’alluvione ce l’ha fatta a ricominciare.

Quasi come un riscatto, per conto, proprio quest’anno c’è stata la storica promozione del Benevento calcio in serie B, dopo ottantasette anni. E’stata una grande festa, per tutta la città, un buon auspicio, un nuovo inizio.Anche il Benevento rugby, altro sport molto sentito, è approdato in serie A.

Il cambiamento è stato anche politico, dopo dieci anni di amministrazione che ci ha portato alla rovina, inutile negarlo, è stato eletto un nuovo sindaco, nuovo solo come carica, visto che si tratta di Clemente Mastella, nome più che  conosciuto negli ambienti che contano.

La città ha bisogno di cambiamenti. Siamo ricchi di storia e di cultura.

Se venite qui per la prima volta, non lasciatevi scoraggiare dal Corso Garibaldi, attualmente deprimente per tutte le vetrine chiuse di esercizi commerciali storici e ora chiusi. Passate a visitare l’Arco di Traiano , già Porta Aurea, risalente al 114/117 d.c. in occasione dell’apertura della via Traiana. Oppure, il Teatro Romano, realizzato nel periodo dell’imperatore Adriano nel 126 e poi ampliato da Caracalla tra il 200 e il 210. La chiesa di Santa Sofia, struttura longobarda costruita all’incirca nel 760, piccola come struttura, ma alla caratteristica pianta stellare e per la disposizione dei pilastri che formano un esagono circondato da un decagono.Dal 2011 patrimonio mondiale dell’UNESCO.

La lista di monumenti è infinita. Le mura longobarde, le chiese antiche, il duomo , tutto in questa città parla di storia. Ma siamo anche impastati di leggenda,come quella delle streghe, che si riunivano sotto al vecchio Noce. E Strega è proprio il nome del liquore più famoso , prodotto in città dalla storica ditta Alberti.

Non siamo metropolitani, siamo un centro piccolo, provinciale, chiuso. Ma siamo tranquilli. Non perfetti, nessuno lo è, ultimamente abbiamo conosciuto anche la piaga della prostituzione in centro. C’è qualche furto, c’è stato un uxoricidio. Ma a girare di notte nella mia città io mi sento ancora tranquilla. Sono donna, e sono sola. Questo è importante.

Sono orgogliosa di essere di Benevento.