Dare in locazione un immobile, può rivelarsi alquanto vantaggioso per una serie di motivi, ma bisogna farlo nel modo giusto, altrimenti gli svantaggi supereranno i vantaggi e gli effetti che ne scaturiranno saranno più che deludenti.
Al giorno d’oggi possedere un immobile e tenerlo sfitto solo poche persone possono permetterselo perché ha un costo non del tutto differente. Basti pensare che un’abitazione sfitta, ai fini Irpef, è tassata al 50% in più, e la stessa cosa vale per gli immobili concessi a titolo gratuito ad amici o parenti. Ma vediamo che il proprietario che decide di mettere in locazione il proprio immobile, gode di diverse agevolazioni, in relazione al tipo di contratto stipulato:
- Locazione ad uso transitorio:
ha una durata non inferiore ad un mese e non superiore a 18 mesi. Deve essere specificata una clausola che indichi i motivi della decisione transitoria. In seguito agli accordi, le parti possono decidere se rinnovarlo.
- locazione ad uso turistico:
il cosiddetto contratto di comodato d’uso, stipulato per un determinato periodo;
- locazione a studenti universitari:
il locatore può esigere una documentazione che dimostri la veridicità dell’affitto per motivi di studio;
- locazione a canone libero:
durata minima quattro anni, se nessuna delle parti fa richiesta di disdetta per motivi validi, il contratto è automaticamente rinnovato per altri 4 anni;
- locazione a canone concordato:
il proprietario può godere di una particolare agevolazione fiscale sul pagamento dell’Irpef, come la riduzione del 30% più 5% di un’altra detrazione minima. La durata del contratto è di 3 anni, ma questa può essere prolungata.
Quindi per questa ragione affittare casa diventa indispensabile, se non addirittura necessario cosicché si potranno coprire i costi sia dal punto di vista fiscale che legati alla manutenzione, ma soprattutto per generare una rendita extra sicura.
Ogni singolo contratto possiede delle peculiarità e in base alle tue esigenze di proprietario dovrai scegliere quello che fa meglio al tuo caso. Sicuramente il più utilizzato è il contratto di locazione a canone libero. Questo è di sicuro il tipo di contratto che da maggiore sicurezza al locatore vista la rendita che si può ottenere per più anni, ma al contempo stesso vincola la struttura per diversi anni, escludendo altre forme di locazione che possono essere più convenienti.
Poi, considerata la vasta offerta degli immobili, bisogna essere migliori della concorrenza. E allora cosa bisogna fare? E’ molto semplice, occorre contraddistinguersi presentando l’immobile in un certo modo. La prima impressione è quella che conta, per cui bisogna che il locatore faccia la sua parte. A tal riguardo dunque, è necessario che la casa sia pulita e luminosa, ogni singolo dettaglio deve essere risaltato. Inoltre, un arredamento ben curato e coerente con la tipologia dell’immobile farà il resto.
La stipula del contratto di locazione è uno degli aspetti più importanti a cui porre attenzione, poiché da qui derivano tutti gli obblighi e i diritti di entrambe le parti. Quindi la stipula deve essere curata in ogni dettaglio. Infatti, esso rappresenta il primo strumento di tutela del proprietario dell’immobile.
Nel caso in cui non si avesse il tempo di dedicarsi alle parti burocratiche o alle trattative contrattuali basterà rivolgersi all’agenzia immobiliare della città in cui è ubicato l’immobile, in questo modo sarà possibile concludere la stipulazione del contratto in maniera sicura e senza inconvenienti.