Ecco la cronaca di un meraviglioso viaggio in compagnia della mia famiglia alla scoperta di un’isola suggestiva e meravigliosa.
Giorno 1: arrivo all’aeroporto di Rodi e trasferimento in taxi all’hotel che ci ha ospitato durante il nostro soggiorno: il Sea Harmony a Kalathos, un piccolo villaggio praticamente deserto a soli 5 km da Lindos. Nonostante la stanchezza, la vista mare dalla camera ci invita a visitare la spiaggia di Kalathos, 4 km di costa praticamente deserta, un piccolo chiosco gestito da un gruppo di ragazzi italiani e poi praticamente il nulla. Spiaggia di piccoli ciottoli, mare trasparente e cristallino. Mai visto niente di più bello… Almeno credevo.
Giorno 2: appurata la scarsa movida del paesino che ci ospitava e rendendo i conto che l’unico mini market della zona era caro assatanato, decidiamo di noleggiare un’auto e partire alla scoperta dell’isola: una Panda color verde oliva, seggiolini per bambini inclusi, per un totale di 180€ per una settimana, la ragazza dell’autonoleggio ci mostra su una mappa di luoghi di interesse più bello da visitare. Partiamo subito alla volta di Lindos, la perla di Rodi. Passeggiare per le viuzze di Lindos ti permette di immergerti nelle usanze greche, la camminata per arrivare alla spiaggia e’ un po lunga e faticosa (specialmente la risalita, con due bambini piccoli e stanchi), ma sdraiarsi in riva a un mare cristallino con l’acropoli che ti guarda dall’altro non ha prezzo. Per cena rientriamo e ci fermiamo alla taverna dell’hotel, dove credo di aver mangiato la moussaka più buona mai assaggiata prima. Siamo stanchi, ma decidiamo di andare a vedere la città… Quasi un’ora di auto e giungiamo a Rodi, purtroppo la stanchezza non ci ha permesso di goderci le tante meraviglie che questa città ha da offrire, ma ne è valsa comunque la pena. Al ritorno i bambini si addormentano, mio marito mi chiede cosa abbiamo intenzione di esplorare il giorno successivo, vedo un cartello semi diroccato con un’indicazione per Agathi Beach, golden sand. Mi lascio facilmente convincere e decidiamo che quella sarà la nostra prossima meta.
Giorno 3: Agathi beach, la spiaggia dalla sabbia dorata. Il panorama mentre si arriva, percorrendo una viuzza in mezzo alle rocce, già promette bene. La spiaggia non è affollata, il mare meraviglioso, e sopra la spiaggia si può visitare la chiesa di Sant’Agata, una minuscola chiesetta incastonata all’interno di una roccia. Poco più in là tante piccole grotte, all’interno delle quali non sono riuscita ad entrare, scoraggiata dalle dimensioni dei lucertoloni che prendevano il sole sulle pareti della roccia, così come non ho avuto il coraggio di risalire le rocce fino in cima, ma pare che lassù si trovi una necropoli che non è nemmeno segnalata dalle guide turistiche. La sera ceniamo di nuovo alla taverna dell’hotel, poi partiamo alla volta di Faliraki, troppo caotica e troppo Cara per i miei gusti, ma ogni cosa è un’esperienza.
Giorno 4: Baia di Anthony Quinn. La limpidezza del mare, la suggestività del paesaggio e il polpo alla griglia cucinato nel ristorantino sulla spiaggia meritavano sicuramente la nostra visita, peccato che la baia sia piccolissima e la gente sia tantissima.
Giorno 5: Prassonissi. Decidiamo di seguire almeno uno dei consigli della ragazza dell’autonoleggio e prendiamo la strada per Prassonissi. Il paesaggio muta man mano che ci si avvicina alla punta sud dell’Isola, ad un certo punto sembra quasi di essersi persi, ma poi si scollo a e si apre ai nostri occhi un paesaggio meraviglioso: la punta estrema dell’isola di Rodi, unita grazie a un piccolo lembo di terra ad un altro mini isolotto… Quel piccolo lembo di terra svanisce con l’alta marea e quello è il punto in cui mar mediterraneo e mare Egeo si incontrano. Abbiamo la fortuna di trovare la bassa marea, pertanto con una passeggiata di soli 100 metri possiamo fare il bagno in due mari diversi e ammirare un po’ di kite surf.
Giorno 6: spiaggia di Traganou. Consigliataci da due ragazzi italiani incontrati per caso. Ci perdiamo per le viuzze di campagna e chiediamo indicazioni ad un contadino, lui ci dà le indicazioni in greco e poi con un gesto ci chiede di aspettare un attimo, sparisce qualche secondo e torna con un enorme grappolo di uva rossa da farci assaggiare. Queste si che sono piccole soddisfazioni. La spiaggia di Traganou è stupenda, piena di grotte. Non hai bisogno dell’ombrellone, dentro alcune grotte puoi sistemare il tuo telo, dentro altre grotte ci puoi addirittura nuotare. Il pita gyros con la birra Mytos del chiosco sulla spiaggia da il tocco di perfezione a questa giornata già splendida.
Giorno 7: spiaggia di Afandou. Ultimo giorno di vacanza. A tutto relax. Mi godo il paesaggio, mi godo il mare limpido. Cerco di convincere mio marito a spostare il volo di ritorno di qualche giorno ma lui non si lascia convincere. Mi preparo a salutare uno dei posti più meravigliosi mai visti. Ma prima voglio assolutamente vedere l’acropoli di Lindos. Così saliamo sull’asinello che ci porta all’acropoli. Io e mio figlio ammiriamo le rovine del tempio di Atena, mentre mio marito fotografa il panorama mozzafiato che si vede da lassù.
Giorno 8: l’aereo parte presto, alle 7 del mattino siamo già in macchina in partenza per l’aeroporto. Chissà se torneremo mai in quest’isola… Mio figlio maggiore si volta malinconico verso il finestrino e saluta:” Ciao Grecia, sei bellissima!”