Un italiano su due soffre di mal di testa. Pochi conoscono i giusti rimedi per il mal di testa
Un italiano su due soffre ricorrentemente o ha sofferto almeno una volta di mal di testa nella vita. Le statistiche inoltre riferiscono che ne soffrono maggiormente le donne rispetto agli uomini. Oggi vedremo di dare alcune informazioni utili per individuare le cause che lo scatenano, i sintomi, ed i possibili rimedi.
Il mal di testa è una terminologia quotidiana che indica uno stato di dolorabilità riferita al livello della testa. In realtà quando usiamo questa terminologia possiamo indicare due tipi di malessere: le emicranie o le cefalee. Ciascuno dei due tipi poi racchiude una vasta serie di sottotipi (circa 150), ciascuno dei quali presenta sintomi più specifici e quindi utili per indirizzare la diagnosi.
Il mal di testa, conosciamolo più da vicino
Le emicranie si caratterizzano per il dolore unilaterale, quindi che interessa un solo lato del cranio (da qui emi-crania). Tale dolore ha di solito una durata compresa tra le 5 e le 72 ore e si manifestano con dolore pulsante, senso di stanchezza e spossatezza di intensità variabili a seconda della gravità e durata della manifestazione dolorosa. Spesso e volentieri in caso di mal di testa si possono manifestare anche episodi di nausea, vomito o fotosensibilità.
Non è rara infatti soprattutto nei soggetti che soffrono di mal di testa ricorrenti o di episodi emicranici intensi l’impossibilità di poter stare alla luce o in luoghi particolarmente confusionari. Altri sintomi associabili (ma non obbligatoriamente presenti) agli episodi di cefalea (o emicrania) sono, rinite, lacrimazione abbondante e nei casi più gravi vere e proprie sinusiti.
Le cefalee invece fanno riferimento ad una manifestazione dolorosa che può riguardare ogni parte della testa (non soltanto le regioni temporali o temporo-frontali come le emicranie) o del collo. A differenza delle emicranie le cefalee sono una tipologia di mal di testa che si possono manifestare anche in seguito ad altre patologie preesistenti, si parlerà quindi di cefalee secondarie.
In ogni caso la cefalea, come mal di testa, si presenta con un dolore “sordo” non pulsante, accompagnato o meno da una sensazione di pressione nella zona colpita. Sono inoltre frequenti sintomi quali maggiore dolorabilità a livello del cuoio capelluto, del collo, tensione e rigidità muscolare a livello cerviacale e delle spalle, perdita di appetito, nausea, spossatezza.
Causa della cefaleea ed emicrania
Per quanto riguarda le cause sia per quanto concerne le emicranie sia le cefalee, come accennavamo prima, ci dobbimo ricordare che sono molteplici e che possono essere sia fisiche (es. neurologiche, muscolari, vascolari),psicologiche quali: ansia, depressione o stress eccessivi o miste.
Anche scorretti stili di vita, soprattutto riguardanti la sfera del sonno possono contribuire al rischio di insorgenza di mal di testa, così come la predisposizione genetica piuttosto che il consumo di alcool o alcune droghe. Ricordiamoci inoltre che alcuni farmaci possono avere come effetto collaterale l’insorgenza di mal di testa (es il Sildenafil utilizzato nel trattamento dell’impotenza maschile).
La Diagnosi di mal di testa
La diagnosi specifica del tipo di mal di testa viene eseguita dal neurologo specializzato in cefalee o presso i centri anti-cefalea presenti in tutte le strutture ospedaliere. In particolare le cefalee primarie vengono diagnosticate solo dopo un attento esame obiettivo da parte del medico ed eventualmente dopo aver escluso cefalee secondarie tramite appositi esami quali tomografia computerizzata (TC) o Elettroencefalogramma (EEC).
La genetica di alcune forme di mal di testa può essere stabilita a seguito di esito negativo di tutti gli esami richiesti, sempre e solo dopo esame obiettivo e anamnesi familiare da parte del medico.
Un trattamento specifico per il mal di testa primario ricorrente o che limita lo stile di vita della persona deve essere approntato dopo aver eseguito una visita medico-specialistica ed in genere non è possibile fare a meno di un trattamento farmacologico mirato alla riduzione della sintomatologia dolorosa oppure alla cura della causa scatenante il mal di testa.
L’alimentazione per prevenire il mal di testa
Le cure tradizionali però possono essere coadiuvate da delle corrette abitudini che vengono seguite con lo scopo di prevenire piuttosto che curare (per quello si ricorre alle terapie tradizionali) l’insorgenza dei casi di cefalea.
Innanzi tutto parliamo del ruolo dell’alimentazione. L’alimentazione, contrariamente a quanti molti pensano gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione di numerose patologie tra le quali rientra anche il mal di testa.
Una delle sostanze maggiormente coinvolte nei processi infiammatori e dolorosi nei casi di cefalea è l’Istamina. L’istamina è una molecola organica che viene rilasciata nei casi di infiammazione da parte delle cellule dell’organismo ma che è presente anche in numerosi alimenti. E’ stato visto che una dieta ricca di alimenti contenenti alte quantità di Istamina può influire negativamente sugli episodi di mal di testa.
Gli alimenti dunque che dovrebbero essere limitati nella dieta di chi soffre di questo disturbo sono: formaggi (soprattutto quelli fermentati), spinaci, salumi stagionati, insaccati e carne suina in generale, cibi confezionati (carne in scatola, tonno, sardine, filetti di acciuga) e pomodori.
Sarebbero inoltre sconsigliato il consumo di alimenti contenenti solfiti quali il vino e aceto (soprattutto se di bassa qualità) o alimenti ricchi in tiramina quali: anche in questo caso formaggi, insaccati, carne in scatola alcuni tipi di pesce fresco (tonno, salmone, acciughe). Con questo non intedo dire che chi soffre di mal di testa non deve assolutamente consumare questi alimenti perché se è vero che sono ricchi di queste due sostanze pro mal di testa è altrettanto vero che sono ricchi di nutrienti utili per l’organismo; pertanto devono essere comunque inseriti nella dieta, con moderazione, ma sempre.
Un ruolo importante poi per chi soffre di mal di testa è svolto dalla digestione. E’ stato infatti riscontrato che in pazienti con concomitanti disturbi gastro-intestinali o epatici, il numero delle crisi di mal di testa e la loro intensità sono maggiori rispetto agli stessi ma in pazienti senza disturbi gastro-intestinali.
La fitoterapia per trattare il mal di testa
Parlando poi di trattamenti che si rivelano utili, per il trattamento di mal di testa sporadici o di lieve intensità abbiamo: l’artiglio del diavolo, un fitoterapico estratto dall’omonima pianta africana, di cui abbiamo già avuto modo di parlare in altri articoli è una valida alternativa agli antiinfiammatori classici e maggiormente usati dei quali spesso assimila l’efficacia. L’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens)è molto indicato per quei mal di testa secondari derivanti da tensioni muscolo-scheletriche della regione cervicale.
Altre alternative fitoterapiche molto indicate consistono nell’utilizzo di piante con proprietà lenitive e calmanti tra cui annoveriamo: la Melissa (Melissa Officinalis) e la Passiflora (Passiflora Cerulea) ma anche il Partenio (Tanacetum parthenium); quest’ultimo invece si rivela molto utile nei casi di emicrania.
Il ruolo degli olii essenziali nel trattamento del mal di testa
Altri coadiuvanti per il trattamento di mal di testa, soprattutto con una componente di stress, sono gli olii essenziali i cui aromi spesso aiutano in quei casi di mal di testa di natura psicosomatica. Ecco quindi che usare Olii essenziali di: menta, eucalipto o lavanda. può migliorare la nostra condizione lavorando sulle componenti ansiogene e legate allo stress contribuendo al rilassamento generale.