L’iperico, originario dell’arcipelago britannico, è una pianta officinale dalle molteplici proprietà, appartenente alla famiglia delle Clusiaceae ed è utilizzato nella medicina trodizionale come fitoterapico per i suoi particolari principi antivirali ed antidepressivi.

Questa pianta, preferisce vivere in boschi radi e luminosi, non patisce il freddo ma necessita di sole e luce diretta. L’iperico è una pianta semi sempre verde, composta da un fusto eretto con due strisce in rilievo e foglie che apparentemente sembrano bucherellate, ma che in realtà sono delle vesciche oleose. I fiori, sono gialli a cinque petali, con ai lati puntini neri che racchiudono l’ipericina (l’olio di colore rosso).

L’iperico oggi è una pianata molto diffusa in Italia e viene chiamato con vari nomi, da Erba di San Giovanni (proprio per il fatto che il picco di fioritura avviene il 24 giugno giorno di San Giovanni), a Erba dell’olio rosso a Erba Scacciadiavoli (in quanto in antichità si credeva che proprio grazie alle sue molteplici proprietà terapeutiche fosse in grado di allontanare le negatività). Il 15 di agosto l’usanza voleva che venissero benedetti ed appesi in casa in modo da essicare, per poi essere sminuzzati e mescolati insieme al foraggio degli animali in modo da poterli proteggere dalle epidemie e dagli spiriti maligni. L’uso dell’iperico intesa come erba medicinale, risale fino all’antichità, tant’è che si trovano tracce della sua presenza nei trattati e negli scritti di molti secoli fa, ne parlò addirittura Galeno di Pergamo, http://www.treccani.it/enciclopedia/galeno/ medico greco e Gaio Plino Secondo, famoso naturalista, nella sua Naturali Historia, composta da ben 37 volumi. http://www.treccani.it/enciclopedia/plinio-il-vecchio/
L’iperico proprietà benefiche.
Alcuni studi condotti di recente, hanno dimostrato che l’effetto dell’iperico è paragonabile ad alcuni farmaci antidepressivi e di conseguenza, l’efficacia nel trattamento delle depressioni lievi e moderate. La Germania ha adottato l’uso dell’iperico per i problemi di depressione adolescenziale, come primo step di cura, in modo da poter gestire la patologia senza gli effetti collaterali che gli psicofarmaci possono provocare. Ottimo è anche l’utilizzo nelle forme di ansia. Ma cerchiamo di capire come l’iperico possa avere queste proprietà. Inizialmente si pensava che il principio attivo primario di questa pianta fosse proprio l’ipericina, ma in seguito a numerosi studi, si è scoperto che anche gli altri composti presenti nell’estratto hanno ruolo significativo nonchè importante. Essi sono:
- Naftodiantroni: formati da protopericina, isopericina, pseudoipericina e la stessa ipericina.
- Flavonoidi: formati da iperina, luteina, amentoflavone e quercitina.
- Floroglucinoli: formati da componenti lipofilici ed iperforina.
- Polisaccaridi, xantani, tanini.
Studi recenti hanno dimostroto che gli estratti di iperico, oltre ad avere azione neuroprotettiva ed antiossidante, hanno anche una notevole capacità di migliorare le proprietà vascolari, a tal punto che dovrebbe essere considerata prima terapia in pazienti anziani con elevato stress ossidativo. In Italia però, il quantitativo di ipercitina previsto dal Ministero della Salute è limitato a 21 microgrammi al giorno a livello erboristico, dose insufficiente a curare la depressione e quindi il giusto dosaggio lo possono sfruttare solo le cause farmaceutiche.

Grazie all’ipertrofina, l’iperico è un’ottimo antibatterico e antivirale, in grado di bloccare i GRAM+ , tra cui lo Stapylococcus aureus. Ottimo anche come antinfiammatorio ed astringente, trova utilizzo per la cura delle scottature solari, delle emorroidi e delle ferite. Utilizzato in composti sottoforma di unguenti o pomate, l’olio dal caratteristico colore rosso, è un valido cicatrizzante naturale e stimolatore della rigenerazione delle cellule. Da non sottovalutare la sua azione lenitiva per calmare i fastidiosi pruriti o bruciori causati dalle punture degli insetti. Ad uso interno invece agisce molto bene per i problemi legati alla gastrite ed all’ulcera gastrica.