Home SALUTE La memoria e il magico numero 7

La memoria e il magico numero 7

Le sette meraviglie del mondo, i sette nani, i sette peccati capitali, le sette note della scala musicale, i sette giorni della settimana, i sette giorni della Creazione, le sette età dell’uomo, i sette gironi dell’Inferno, i sette colori dell’iride: il numero sette è un numero magico che si ripete fin dalla preistoria e che ha assunto un carattere mitico per sacerdoti, dotti e poeti.

numero7

Anche gli psicologi ne studiano le proprietà applicate alle ricerche sulla memoria a breve termine. Questo tipo di memoria, oltre ad essere di breve durata, ha una capacità limitata: essa, infatti, generalmente può ritenere solo sette nuovi dati contemporaneamente.

Un numero telefonico di sette cifre si può ricordare, ma non uno di dieci. Si possono osservare numerosi oggetti, ma se ne ricorderebbero solo sette.

L’americano George Miller ha studiato questo strano fenomeno scoprendo che le informazioni nuove che l’individuo può ritenere corrispondono a circa sette cifre o sette unità per volta, le quali rappresentano il limite naturale della memoria a breve termine.

Per esempio, dovendo memorizzare i seguenti otto numeri:

7 – 9 – 5 – 1 – 4 – 8 -3 – 2

in quanto unità elementari ne potremo ricordare solo sette. Se però si raggruppano in questo modo:

79 -51 -48 – 32

si ottengono quattro unità, che potranno essere ricordate più facilmente; si ha inoltre il vantaggio di mantenere altri tre spazi liberi da utilizzare.

Anche un altro psicologo americano, Sidney Smith, ha studiato alcuni anni fa lo stesso fenomeno legato al numero sette, riuscendo ad aumentare artificialmente questa limitata capacità della memoria. I suoi esperimenti, che richiedono però una preparazione matematica, seguono lo stesso principio di Miller sul raggruppamento più uno personale basato sulla codificazione e decodificazione, cioè sulla traduzione dei dati da un codice all’altro (in pratica, è quanto avviene nella trasposizione dei segni dell’alfabeto Morse in lettere o viceversa).

Questo metodo, così, non solo migliora la memoria a breve termine, ma favorisce il passaggio delle informazioni alla memoria a lungo termine.