Home Mamma e bebe Il Contatto – Primo linguaggio tra genitore e neonato

Il Contatto – Primo linguaggio tra genitore e neonato

contatti di mani

Nove mesi di attesa ed ora, eccolo lì, vostro figlio. Davanti ai vostri occhi, bellissimo, dolcissimo e…piangente!

E adesso? Come faccio a calmarlo?

Se una volta che ho risposto ai bisogni fisiologici come mangiare, essere cambiato o vestito, continuasse a piangere come devo comportarmi?

Per provare a rispondere a queste e a tante altre domande, che di solito le mamme mi pongono, vorrei partire da un presupposto: il pianto del bambino ci può comunicare tante cose differenti. Fame, sete, freddo caldo, bisogno di essere cambiato, sonno, bisogno di essere guardato e coccolato, vengono espressi tutti allo stesso modo. Con il pianto. È abbastanza ovvio che non a tutti dovremo rispondere nello stesso modo. Se il bimbo ha fame non gli cambieremo il pannolino e via dicendo. Se proviamo a soprassedere a tutti quei bisogni più fisiologici vedrete che rimangono quelli della sfera relazionale.

Il bambino ha bisogno di essere visto, coccolato, di sentirsi amato e di comunicare con il genitore. La sfera comunicativa tra genitore e neonato si basa quasi totalmente sul senso del tatto. Il bambino ha bisogno del nostro contatto per sentirsi sicuro a livello fisico ed emotivo.È toccandolo che il bambino percepisce il suo corpo e il suo essere fisicamente e indiscutibilmente al mondo. Lui ancora non si vede, ma si sente! Le nostre mani lo aiutano a conoscersi.

È nel contatto dolce e delicato del genitore che il bambino ha la conferma di essere amato.

Il Contatto e i Massaggi al neonato sono la base delle prime comunicazioni non verbali e della costruzione della relazione tra genitori e figli.

Tra l’altro un bel massaggio prima di andare a dormire, come momento rilassante e come dialogo profondo senza bisogno delle parole, potrebbe essere una bella routine anche per i più grandicelli.