Cosa sono i corpi chetonici? Perché aumentando soprattutto quando facciamo una dieta chetogenica? Quali sono i principi di una dieta chetogenica?
Nelle diete troppo restrittive a livello di carboidrati questo è il primo fenomeno che si verifica, cioè l’aumentare della produzione di corpi chetonici in seguito alla basso introito in zuccheri , semplici o complessi che siano.
Il cervello e uno dei più grandi consumatori di glucidi, riducendo l’apporto di quest’ultimo nella dieta, l’organismo per sopperire alla mancanza di zuccheri viene stimolato alla produzione di corpi chetonici, partendo dalla liberazione e ossidazione dei grassi , in modo che il cervello possa continuare a lavorare, questo meccanismo e naturale è aumenta progressivamente nel digiuno.
La dieta chetogenica nasce dalla necessità di ridurre i cuscinetti di adipe che generalmente si localizzano nella zona dei fianchi e glutei nella donna, disposizione chiamata genoide o a pera.
Queste zone adipose anche se meno rilevanti, nell’esposizione a problemi cardiovascolari, a differenze della distribuzione a mela, dal punto di vista puramente dimagrante stimola maggiormente il consumo lipidico, attenendo una riduzione di circonferenza buona.
Questo tipo di dieta prevede un apporto di proteine pari al 40% dell’apporto calorico totale, un apporto di carboidrati pari o inferiore al 10% dell’apporto energetico totale e per 6 giorni la settimana, ed un introito lipidico del 50% rispetto all’apporto calorico totale.
Le differenze tra una dieta chetogenica e una dieta ipocalorica bilanciata sono:
1 – il tempo con il quale avviene la riduzione ponderale
2 – l’entità della riduzione ponderale
3 – la qualità della riduzione ponderale
Risulta evidente che se per soddisfare la necessità glucidica utilizzo il tessuto adiposo (chetogenesi) anziché il tessuto muscolare (neoglucogenesi), il peso perso sarà riconducibile alla massa grassa mentre la massa muscolare rimarrà pressoché inalterata.
Risulta altresì evidente che sarà un dimagrimento esteticamente soddisfacente e relativamente semplice da mantenere.
Dato l’elevato apporto proteico e ridotto in carboidrati, si sconsiglia di prolungarla nel tempo.
Un giorno a settimana si procederà con la riduzione dell’apporto proteico e lipidico per aumentare considerevolmente l’apporto glucidico al fine di non creare un stasi metabolica che preverrebbe il processo di dimagrimento attraverso una diminuzione degli ormoni tiroidei circolanti.
Poiché si parla di % di nutrienti in relazione ad un apporto energetico calorico totale quotidiano, per fare un esempio pratico di alimentazione basata su questo approccio e renderla più specifica con i cibi e le relative quantità è necessario prendere in considerazione un introito energetico di riferimento.
La misurazione dell’introito calorico dell’individuo deve essere calcolato in base all’anamnesi dell soggetto calcolando tutte le variazioni opportune, quali l’attività fisica, il sesso, l’età, abitudini alimentari precedenti ecc.
ESEMPIO PRATICO DI UNA POSSIBILE DIETA
Introito calorico di riferimento: 1400kcal
1400kcal x 40% (% proteica) = 560kcal : 4kcal = 140g proteine al giorno
1400kcal x 10% (% glucidica) = 140kcal : 4kcal = 35g carboidrati al giorno
1400kcal x 50% (% lipidica) = 700kcal : 4kcal = 78g grassi al giorno
La dieta chetogenica al pari del digiuno e alla malnutrizione, comporta a lungo andare acidosi metabolica e cheturia, condizioni che posso avere conseguenze anche gravi nei casi in cui il ph sanguigno scende sotto i 7,10.
Sotto questi valori si manifesta nausea, tachipnea, ipotensione e shock cardiogeno. La conduzione cardiaca risulta spesso alterata con presenze di aritmie e nelle situazioni più gravi si arriva al coma.
Si consiglia di rivolgersi ad un nutrizionista per qualsiasi tipo dieta oltre a quella citata.
Bibliografia:
Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione, Milano, Springer-Verlag, 2008. ISBN 978-88-470-0707-9
http://www.integratoriproaction.com/esempio-dieta-chetogenica.html