Sono conosciuti dagli scienziati di tutto il mondo, grazie infatti agli studiosi che si occupano di sicurezza alimentare, oggi è possibile non sottovalutare determinati rischi legati alla contaminazione di questi batteri tanto temuti per la salute pubblica.
La farina è solo uno dei tanti alimenti che funge da substrato ideale per Escherichia Coli, purtroppo ce ne sono molti altri, ma vediamo nello specifico di capire di quali microorganismi stiamo parlando e quali rischi ci sono per la nostra salute.
Il batterio E. coli
Il nome deriva dallo scopritore, il Tedesco Theodor Escherich, è un batterio facente parte dei Gram-neativi (batteri che presentano una parete meno spessa e meno ricca di peptidoglicano rispetto ai Gram-positivi), se ne contano diversi sierotipi, oltre 170. Sono degli enterobatteri e per tale ragione trovano il serbatoio naturale nell’intestino animale e nell’uomo infatti, è responsabile di Zoonosi (malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo per diverse vie sia dirette che indirette). Nell’intestino sono utili per catalizzare processi digestivi imprescindibili, ma la loro presenza nei cibi o nelle falde è un indicatore di contaminazione fecale di un gruppo di batteri detti coliformi.
La triste realtà
Come già detto i substrati preferiti da questi organismi sono altri, come ad esempio latte e carne cruda, ma uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine realizzato dal CDC e dalla US Food and Drug Administration, dimostra che sono stati intercettati focolai di Escherichia Coli nel 2016 collegati alla farina che utilizziamo comunemente in cucina. Il caso più eclatante si è verificato sempre nel 2016 negli Stati Uniti, la General Mills Inc. (GIS – Nyse), il piu’ grande poduttore di cereali negli Stati Uniti, ha ritirato dal mercato moltissimo prodotto dopo che diversi clienti avevano lamentato di essersi ammalati con sintomi riconducibili al batterio ed alla farina consumata. Questo significa comunque che non è il caso di allarmarsi e soprattutto la dice lunga sull’importanza consumare la nostra farina, la farina prodotta in Italia.
Quali sono i sintomi da intossicazione da E. coli
I sintomi più comuni sono rappresentati da crampi addominali, diarrea e febbre, mentre nei casi più gravi possono essere interessati anche i reni con danni più o meno importanti, per tale ragione è sempre bene farsi seguire dal proprio medico di fiducia.
Come possono essere contaminate le piante e quindi le cariossidi che danno le farina
Come si è già accennato trattasi di zoonosi, quindi patologie che possono essere trasmesse direttamente dagli animali all’uomo, ma più spesso la contaminazione è indiretta. Questi microrganismi albergano nell’intestino dei ruminanti e le deiezioni vengono usate per la concimazione dei terreni previa maturazione, spesso accade che la fase di maturazione appunto, non si completi a dovere, in tal caso le feci non dovrebbero essere sparse sui terreni. La situazione si complica se alla concimazione dovessero susseguire abbondanti piogge in quanto ci sarebbe un elevato rischio di inquinare le falde sotterranee.
La farina solitamente viene consumata previa cottura ma altri vegetali come le insalate e la frutta si consumano da crudi quindi è sempre utile lavarsi bene le mani prima di manipolare il cibo e lavare sempre la frutta e verdura.