Home SALUTE Farmaci: al caldo si proteggono così – Terza ed ultima parte

Farmaci: al caldo si proteggono così – Terza ed ultima parte

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Se l’ondata di caldo eccezionale ha, come visto, effetti deleteri sul nostro organismo e analoghi effetti esercita anche su quelli che sono i presidi per la nostra salute per sconfiggere le malattie, come accade coi farmaci, resta da chiedersi. In estate smettiamo di curarci, oppure continueremo a farlo, sia pure a stretto controllo medico, purchè salvaguardiamo l’integrità dei farmaci affinchè, oltre ad aiutarci evitino addirittura di farci più male della malattia che cechiamo di sconfiggere?

La risposta è persino ovvia, è certo che non smetteremo di curarci solo perchè il caldo ci assale, semmai attueremo tutte quelle semplici pratiche per salvaguardare l’integrità del farmaco

D’estate, come vanno conservati i farmaci e soprattutto come vanno trasportati?

E’ il primo importante interrogativo che ci poniamo, sopratutto perchè la stagione calda è anche conraddistinta da diversi spostamenti, ferie, vacanze, andirivieni fra eventuali case al mare o in montagna e il nostro posto abituale etc. Di fronte a questi cambiamenti, è’ indispensabile proteggere il farmaco dal caldo, il modo per farlo, viene stampigliato a caratteri cubitali sulla confezione ma tendiamo a scordarlo. A parte qualche particolare prodotto che va conservato in frigo, tutti gli altri vanno riposti in luogo fresco e asciutto ad una temperatura inferiore ai 25°. In questo modo è possibile assicurarsi che le caratteristiche farmacologiche e terapeutiche si mantengano inalterate per tutto il periodo di validità indicato sulla confezione.

Come indica l’Aifa, “Se si espongono i medicinali per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25°, non se ne pregiudica la qualità, ma, in caso di esposizione prolungata, se ne riduce considerevolmente la data di scadenza. Se invece la temperatura di conservazione è specificatamente indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi. Nel caso di viaggi o soggiorni fuori casa i farmaci possono essere trasportati in un contenitore termico e occorre evitare sempre l’esposizione a fonti di calore e alla irradiazione solare diretta. Ciò è particolarmente importante per alcuni farmaci di emergenza che includono: gli antibiotici; i farmaci adrenergici (Agonisti adrenergici ad azione diretta: Adrenalina, Noradrenalina, Isoproterenolo, Dopamina, Dobutamina, Fenilefrina, Metoxamina, Clonidina, Metaproterenolo, Terbutalina, Salbutamolo, Metaraminolo); l’insulina; gli analgesici; i sedativi”.

Poi ci sono sostanze farmacologiche molto particolari, pensiamo all’insulina. Mai lasciarla al sole, neanche per breve tempo, dovrà essere sempre riposta in contenitori termici previsti. Tenerla fuori a temperature non consentite può avere effetti persino mortali, non tanto perché è il farmaco che li arreca, semmai per il fatto di non essere più nelle condizioni di abbassare la glicemia del paziente diabetico, fatto questo a volte estremamente grave. L’eccesso di caldo ha effetti avversi anche su antibiotici o sull’Aspirina che ricordiamo non è “un semplice farmaco” come spesso si sente dire. L’Aspirina è un farmaco a tutti gli effetti, capace anche di interazioni, effetti collaterali a volte persino mortali. Ebbene, modificare la consistenza di antibiotici o dell’Aspirina a causa del caldo, potrebbe causare danni ai reni o allo stomaco. Anche una crema a base di idrocortisone, ad esempio, per effetto del calore potrebbe separarsi nei suoi componenti e perdere di efficacia. Così come, per molte patologie a carico della tiroide, si utilizzano farmaci particolari che contengono ormoni, queste sostanze sono presenti anche nei contraccettivi. Ebbene le alterazioni climatiche modificano la qualità di questi costituenti con le conseguenze per la cura e per l’azione per le quali sono stati previsti.

A margine inseriamo un ultima riflessione da parte dell’Aifa che è parimenti importante rispetto a tutto quanto già detto.

“L’armadietto dei medicinali, a dispetto del nome, è spesso il posto peggiore per conservare i farmaci a causa dell’umidità elevata frequente in bagno. Una buona soluzione può essere rappresentata da un armadio di tela in un ripostiglio, in camera da letto o in un mobile da cucina lontano da fonti di calore”.

Ricordiamoci di tutte queste precauzioni, in ballo non c’è qualcosa di poco conto, c’è la nostra stessa salute e la vita delle persone delle quali ci prendiamo cura.

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