Capita di frequente che, per i più svariati motivi, dobbiamo lasciare l’abitazione dove abbiamo vissuto fino a quel momento o perché ci trasferiamo in un’altra città o addirittura in un altro paese, o perché abbiamo messo in vendita l’immobile per esigenze personali, ecc.
In tutti questi casi, la legislazione civilistica italiana e oserei dire anche la buona educazione, prescrive che comunichiamo ai nostri fornitori la disdetta del contratto di fornitura, preferibilmente di persona, recandoci all’ufficio competente o se possibile con lettera raccomandata con avviso di ricevimento.
Occorre, a questo riguardo, fare una precisazione, la raccomandata è consigliabile inviarla solo e soltanto se nessuno subentra a vivere in quel l’abitazione al posto nostro. In caso di subentro, invece, è assolutamente necessario che ci rechiamo negli uffici del nostro fornitore insieme al soggetto subentrante e chiediamo noi il subentro nel contratto di fornitura a suo nome.
Come dare la disdetta Enel
Questa è la procedura corretta da seguire. In Italia, purtroppo, è invalsa una prassi irrituale e quindi sbagliata, secondo la quale è il compratore o il subentrante che si occupa di questi adempimenti. Ma la legge stabilisce che in un rapporto tra privati valgono le disposizioni di legge e quelle contrattuali e se queste ultime non dispongono diversamente allora valgono le prassi, che possono essere annoverate, giuridicamente, tra le consuetudini.
Purtroppo le condizioni generali di contratto di tutti i fornitori richiedono che sia il titolare del contratto ad effettuare le volture, il subentro o la disdetta e questo a causa del fatto che la prassi menzionata sopra ha generato una mole non indifferente di contenziosi. Infatti, molti, in buona fede, lasciavano che il subentrante o l’acquirente si occupasse della disdetta o della voltura, e magari avevano a che fare con persone proprio non di specchiata onesta’, i quali dimenticavano di effettuare quanto necessario, per sfruttare la cosa finché era possibile, gratuitamente, e poi stipulare un nuovo contratto con lo stesso fornitore o con un’altro.
Di conseguenza, gli ignari ex proprietari o venditori dopo qualche tempo si vedevano recapitare a casa lettere di messa in mora o peggio raccomandate di legali, per un contratto di fornitura su un’abitazione in cui, in alcuni casi, non abitavano più da anni.
Di nuovo, la normativa contrattuale civilistica italiana prevede che il fornitore possa chiedere il dovuto solo all’intestatario del contratto di fornitura. Di conseguenza il solo modo di risolvere questa situazione era quello di fare causa all’acquirente o subentrante, se non lo si convinceva prima a saldare il dovuto al fornitore a nostro nome o direttamente a noi, per poi rigirare l’importo al fornitore.
La legislazione italiana in caso di disdetta del contratto Enel
Dobbiamo anche aggiungere, per amore di completezza dell’argomento, che anche in caso inviamo la disdetta con raccomandata o ci rechiamo all’ufficio competente, se non lo richiediamo noi, Enel provvederà entro 5 anni dalla data della disdetta a conguagliare i consumi effettuati fino alla data della disdetta e a richiederci il pagamento del dovuto.
Questo, Enel e tutti gli altri fornitori lo possono fare sulla base di una delibera dell’Aeegsi del 1999, che è possibile reperire sul sito istituzionale dell’Autorità. La spiegazione è la seguente: L’introduzione del mercato libero ha consentito ai fornitori di elettricità, gas e acqua di esternalizzare a terze società il servizio di distribuzione dell’energia, gas o acqua e quindi anche quello di lettura del contatore, che deve essere effettuata almeno una volta l’anno. Queste società distributrici, che, comunque, sono sempre indicate in bolletta, hanno, a loro volta, 5 anni per comunicare queste letture al fornitore, Enel, il quale altro non fa, che emettere fattura al cliente finale.
Questo problema dovrebbe cessare con l”introduzione dei cosiddetti contatori intelligenti che Enel sta installando in questi mesi, che dovrebbero eliminare completamente i conguagli, ma finché non sarà coperto tutto il territorio nazionale il problema esisterà.
Quindi se non vogliamo ricevere bollette inaspettate seguiamo scrupolosamente quanti indicato finora.