Giorni fa, chiacchierando con un amico, mi raccontava che presto avrebbe dovuto cambiare città. Sposato, due figli, con una professione maturata e ben avviata nel suo territorio da tanti anni e qualche linea brizzolata tra i capelli. Tra i tanti risvolti che questo cambiamento avrebbe apportato, dei quali mi parlava più o meno consapevolmente, il suo programma si complicava appena affrontavamo il tema lavoro.
Come lui sono tante le persone che, in età adulta, sono costrette a rimettersi in gioco, perchè la crisi del paese gli ha portato via il lavoro di una vita oppure perchè, nonostante un buon lavoro lo si abbia già, dovranno continuare il loro percorso da un’altra parte, magari vicino ai propri cari. Se trovare lavoro oggi è difficile, trovarne uno che ci dia una discreta stabilità è un’impresa ardua e questo un quarantenne lo sa bene. La sua generazione è cresciuta con l’obiettivo appagante del “lavoro per la vita” mentre il mercato di oggi richiede, al contrario, flessibilità, pluralità e tanta, tanta inventiva.
Ma niente è impossibile finchè non ci si arrende. Se anche voi siete over 40 e state per cambiare lavoro o pensate di farlo, provate a partire da questi primi passi e buona fortuna.
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Diciamoci la verità
Una delle prime cose da non fare è perdere tempo ed energie. Abbiamo tanto a cui pensare e dobbiamo partire con il piede giusto, se vogliamo che la nostra identità e motivazione ci diano la giusta carica. Il nostro istinto ci spinge da subito a candidarci per tutte le posizioni che si avvicinino al nostro background e alle nostre esigenze economiche. Prima, però, non trascuriamo un aspetto fondamentale della questione: Siamo sicuri di sapere quello che vogliamo?
Un’analisi onesta, dettagliata e precisa su quanto siamo disposti a cambiare, cosa realmente sappiamo fare, a cosa siamo disposti a rinunciare e fino a quanto siamo disposti ad imparare, potrà forse in un primo momento scoraggiarci, potremmo scoprire che forse le nostre competenze e la nostra voglia di fare sono un pochino arrugginite e che questa, oltre ad essere una nuova sfida, sarà anche un’esperienza psicologica molto delicata ma è partendo da spunti oggettivi e precisi, sfrondati da inutili obiettivi impossibili e alleggeriti da ogni spinta emozionale fuorviante, che potremo guardarci intorno serenamente e arrivare più facilmente alla meta.
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Guardiamoci intorno
Una volta metabolizzati i nostri reali obiettivi e i nostri limiti, è il momento di guardarci intorno e scegliere che percorso adottare per cambiare lavoro il più efficacemente possibile. Se da tempo rivestiamo lo stesso ruolo o se magari siamo stati fermi, per concentrare le nostre energie in famiglia o ad altri progetti, potremmo essere difficile anche cominciare ad orientarsi nel nuovo modo di cercare e candidarsi.
Il mondo digitale ha indubbiamente dato una forte accelerata all’incontro tra domanda e offerta lavorativa. I social, i blog dedicati e le agenzie on line, possono in breve tempo allargare la nostre conoscenze ed espandere la nostra ricerca, creando anche delle vere e proprie reti sociali e solidali, quindi prepariamoci ad utilizzare questi strumenti in maniera adeguata e proficua valutando anche di spendere una parte del nostro tempo in una formazione adeguata, che possa essere curata da esperti o dai nostri amici o perchè no, dai nostri figli. La nostra grande esperienza non potrà che uscirne rinnovata e ancora più appetibile se saremo capaci di adeguarci subito ai tempi.
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Andiamo oltre
Abbiamo fatto tutto, dall’analisi delle nostre esigenze, al riconoscimento delle capacità, ci muoviamo agilmente tra le richieste di lavoro e sappiamo come presentarci, eppure, l’occasione che aspettiamo tarda ad arrivare. Questo è il momento in cui dobbiamo rimboccarci ancor di più le maniche e non fermarci ed è qui che entra in gioco la nostra maturità e caparbietà. Pur tenendo ben presenti i nostri obiettivi e continuando a perseguirli, evitiamo però di restare a guardare e intanto, inventiamoci un’alternativa. Questo è il momento giusto per essere generosi con noi stessi e assecondare le nostre passioni, quelle idee che dormono in chissà quale cassetto e tenerci comunque impegnati, guadagnando qualcosa in termini economici e di autostima. Ecco che allora un esperto di pc potrà temporaneamente lavorare a contatto con gli animali se sono la sua passione o una mamma che non può accettare lavori full time potrà guadagnare da casa con la scrittura, come avrebbe sempre voluto, o un maestro orafo indossare la sua amata divisa da vigile del fuoco.
Insomma, cambiare lavoro a quarant’anni sarà una vera e propria metamorfosi, starà a noi decidere se stravolgerà solo la nostra attività o qualcosa di più. In entrambi i casi, buona fortuna