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Bimbi e telefonini: una riflessione

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Di ritorno da una passeggiata in centro con un’amica, durante una di quelle caotiche e folcloristiche giornate di mercato, non posso fare a meno di portare a casa una riflessione che non mi sta abbandonando.

Girando per la piazza affollata di gente ho visto varie mamme, a volte accompagnate dai papà a volte no, con i loro bimbi nei relativi passeggini. Ad un certo punto noto che un bimbo, comodamente seduto nel suo passeggino, guarda molto attentamente non ciò che lo circonda ma il telefonino che la mamma gli ha dato tra le mani.

Qui nasce la mia riflessione.

Che non vuole essere un giudizio ma una pura e semplice riflessione.

In quali situazioni riteniamo che possa essere utile dare un telefonino al nostro bimbo di un paio di anni e perché?

Probabilmente il bimbo sta piangendo lamentandosi di qualche cosa che non riguarda:

  • il cibo,

  • l’esser cambiato,

  • il voler dormire.

In questi casi, ovviamente, la risposta sarebbe stata differente, cioè sarebbe stata inerente la motivazione del pianto.

Quindi torniamo al nostro bimbo con telefonino: probabilmente lui stava piangendo, non per uno dei motivi sopra citati, e la mamma per distrarlo gli da in mano qualche cosa che funga da distrattore.

Un telefonino o un tablet con le loro immagini colorate, musichette e quant’altro sicuramente rispondono esattamente a questo bisogno, ma proviamo per un attimo a ritornare al nostro contesto di partenza.

La scena della madre e del suo bimbo, di circa un paio di anni, con telefonino in mano si sta svolgendo in una piazza durante una giornata di mercato.

I vestiti colorati appesi negli attaccapanni svolazzano al vento, gente parla a voce alta in tutti gli angoli delle strade, dalle bancarelle alimentari sale un invitante profumo di focacce, dolci e formaggi.

Siamo proprio sicuri che, in questo momento, gli stimoli visivi e uditivi dati da un piccolo schermo non possano essere evitati per dare la precedenza a qualcosa che, sempre in questo momento, è molto più stimolante?

Non voglio giudicare, ne tanto meno demonizzare le tecnologie, voglio solo riflettere insieme a voi sul fatto che c’è momento e momento.

A volte la quotidianità e la realtà che ci circonda è molto più stimolante della finzione che sta dietro ad uno schermo.

E voi, in quali momenti date il telefonino in mano ai vostri figli e perché?