Uno dei desideri femminili più comuni è l’aumento del seno. Che non sia solo grande però: un bel seno deve essere anche turgido e alto. Come ottenerlo? L’impianto di protesi “estranee” è inevitabile? Da qualche anno si sente parlare di lipofilling, un’alternativa alla mastoplastica additiva con protesi. Si tratta di un’opzione valida? Ecco la verità sui vantaggi e gli svantaggi di questo intervento.
Che cos’è il lipofilling
L’idea di base del lipofilling per l’aumento del seno è semplice, e risale addirittura alla fine del XIX secolo: prelevare grasso corporeo da un altro distretto e iniettarlo nelle mammelle. Il seno è costituito all’incirca da 4/5 di tessuto adiposo, quindi il concetto teorico suona sensato. Nessun rischio di allergie o rigetto, e nessun corpo estraneo utilizzato.
Come sempre quando c’è di mezzo la biologia umana, però, la pratica è un’altra cosa. Il lipofilling richiede un esubero di grasso prelevabile da altre zone del corpo: fianchi, cosce, etc. Una donna magra o con fisico perfettamente proporzionato, quindi, non è adatta a questo tipo di intervento. In caso contrario, invece, è il caso di dire paghi 1 e ottieni 2, perché all’incremento di taglia del reggiseno si accompagna una riduzione degli antiestetici cuscinetti.
E’ quantificabile l’aumento del seno che si può ottenere? Sì e no. A differenza della mastoplastica additiva con protesi, che fornisce risultati prevedibili, il lipofilling risente di un fattore non del tutto quantificabile a priori: la percentuale di riassorbimento del grasso autologo. Almeno un 20% di solito, ma il tasso può salire. Un peso corporeo instabile nel tempo, con tendenza a dimagrire, può influire negativamente, mentre ingrassare potrebbe ridurre la perdita (diminuendo però il beneficio della liposuzione). Altro dato risaputo è che più grasso si inietta, più ne verrà riassorbito. Questo fa sì che il lipofilling sia indicato soltanto per un aumento del seno non superiore a una taglia.
Altre problematiche estetiche che rendono consigliabile questa metodica sono: seno a goccia, con marcata asimmetria e con irregolarità dovute a precedenti interventi, inclusi quelli motivati da un tumore.
Come si svolge l’intervento per l’aumento del seno
La procedura chirurgica e la fase post-operatoria non sono molto impegnative. L’intervento si svolge in day hospital con una leggera sedazione; al termine sarà possibile riprendere le proprie attività quotidiane, pur con qualche precauzione.
Il primo compito del chirurgo è prelevare il grasso autologo tramite apposite cannule, e trasferirlo in centrifuga. Qui gli adipociti (cellule grasse) vengono purificati, separandoli dal sangue e dalle scorie. In questa fase, utilizzando dei fattori di crescita, si provvede anche ad avviare un incremento numerico delle cellule staminali adipose. Saranno proprio loro, infatti, a incidere per buona parte sul successo dell’intervento.
Fatto questo, è il momento di iniettare il grasso filtrato e purificato nei seni, con cannule molto piccole. Qui l’abilità del chirurgo è fondamentale, per arrivare a un risultato il più possibile omogeneo e naturale. Non solo: una distribuzione irregolare oppure eccessiva di tessuto adiposo potrebbe condurre a necrosi o infezioni. Perché? Perché il tessuto adiposo mancherebbe dell’indispensabile vascolarizzazione. In pratica, piccole quantità di cellule ben distribuite hanno la possibilità di localizzarsi vicini ai vasi sanguigni, mentre masse più grandi non riescono.
Al termine dell’intervento inizia la fase post-operatoria. E’ necessario, ora, adattarsi a indossare una guaina contenitiva per ridurre l’edema delle zone di prelievo del grasso, mantenendola per tutto il periodo indicato dal chirurgo. Ugualmente importante monitorare l’insorgenza delle complicanze: infezioni (indicative di un procedimento non sterile…) e calcificazioni all’interno del grasso iniettato. In quest’ultimo caso, il chirurgo provvederà ad asportarle con una siringa. In caso di risultato inferiore alle aspettative, solitamente per un eccessivo riassorbimento del grasso, è possibile effettuare a distanza di tempo un secondo intervento.
Conclusioni
Se si desidera un aumento del seno inferiore a una taglia, e non si desiderano protesi artificiali, il lipofilling può essere una valida opportunità. Il consiglio è quello di affidarsi a un professionista esperto di questa metodica, che saprà valutare vantaggi e svantaggi.