Fino a una quindicina di anni fa parlando di allergie, pensavamo vagamente al polline e ai pochi sfortunati che in primavera cominciavano a starnutire. Oggi invece, complice il consumo di prodotti provenienti da tutto il mondo, difese immunitarie mediamente più basse, ma anche i progressi in campo diagnostico, sembra che ognuno di noi ne abbia almeno un paio. Chi non ha un amico o un parente che a tavola deve rinunciare ad alcuni cibi, causa allergia o intolleranza alimentare?
Una delle più rare e difficili da individuare, che purtroppo può avere effetti molto gravi sulla salute, è l’allergia al nichel. Questo metallo è comunemente usato nella produzione di bigiotteria ma anche in leghe di metalli preziosi, cosmetici, oggetti metallici di uso comune (chiavi, cerniere) e perfino in alcuni coloranti e inchiostri. Il contatto con questi materiali causa nei soggetti sensibili una reazione cutanea quasi immediata.
Sintomi dell’allergia al nichel
I sintomi sono estremamente soggettivi, cosa che rende la diagnosi complicata:
- dermatite da contatto, con bolle, arrossamenti, prurito
- perdita dei capelli, alopecia
- variazioni di peso improvvise, ritenzione idrica, vene varicose
- tachicardia e affanno
- emicranie frequenti
- insonnia
- spossatezza
- gonfiore addominale e disturbi intestinali
L’importanza della dieta in chi soffre di allergia al nichel
Il nichel non è solo un componente di prodotti industriali, ma è presente naturalmente nell’atmosfera e nel suolo, finendo per accumularsi, in quantità variabile, negli alimenti e nell’acqua. Per una persona allergica l’ingestione può avere conseguenze spiacevoli, pertanto la dieta ha un’importanza fondamentale. I cibi più a rischio sono:
- cioccolato
- pomodoro
- tè
- legumi
- frutta secca
- frutti di bosco
- cereali integrali
- molluschi e crostacei
- prodotti in scatola (per esempio il tonno)
- alcuna verdure come carote, spinaci, cipolle, funghi
Diagnosi nell’allergia al nichel
Per la diagnosi di questa allergia è necessario rivolgersi ad un allergologo ed effettuare un patch test: sulla schiena del paziente verranno applicati piccoli cerotti imbevuti di allergene. Dopo tre giorni si verificherà la risposta dell’epidermide. Il medico prescriverà anche una dieta disintossicante a base di cibi “sicuri”. Una volta terminata è solitamente possibile reintrodurre gradualmente e in piccole quantità gli alimenti ricchi di nichel.
Per evitare reazioni da contatto è bene che l’allergico prenda alcuni accorgimenti:
- indossare gioielli in acciaio
- utilizzare pentole in acciaio inox
- usare stoviglie bianche senza decori
- sostituire gli oggetti in metallo con equivalenti in plastica
- preferire abiti con bottoni, senza cerniere o ganci metallici
- adottare per l’igiene personale prodotti e cosmetici nickel tested
- indossare abiti chiari, mai neri o blu scuro