Un erbario è una sorta di libro contenente piante essiccate ed etichettate. Gli erbari sono stati molto importanti nella storia per i progressi scientifici che hanno consentito in botanica. In passato venivano utilizzati per raccogliere campioni di piante sconosciute, catalogarle ed inviarle anche ad altri studiosi così che uno potesse studiare una pianta anche trovandosi lontano dalla sua nicchia. Oggi abbiamo ereditato infatti una grande quantità di erbari, che si trovano in musei e università, protetti dall’azione logorante degli agenti atmosferici in teche asettiche di vetro. Oggi gli erbari vengono ancora prodotti, solo che il più delle volte, e soprattutto in ambito scientifico, sono digitali.
Esiste ancora però una produzione di erbari con vere piante essiccate, sia da parte di collezionisti, che amanti delle piante, ecc… Ci vuole pazienza e tempo per realizzarne uno, sicuramente passione ed è necessario anche un certo metodo; vediamo ora come fare:
1) Raccolta
Questa è la prima fase: quella in cui scegli le piante da inserire nel tuo erbario. Vorrei ricordare che esistono specie protette che non possono essere raccolte; occorre sempre controllare quali sono le specie a rischio nell’ambiente in cui si è deciso di raccogliere le piante prima di recarsi sul posto. E’ importante conservare le piante in una busta di plastica in modo che trattenga l’umidità e le piante non secchino prima del necessario; la cosa migliore sarebbe estrarre la pianta con l’intero apparato radicale, in modo da poter utilizzare anche quest’ultimo come elemento di riconoscimento; se ciò non fosse possibile, a causa delle grandi dimensioni o altri motivi, allora è importante assicurarsi di includere quanti più elementi possibili: foglie, fiori, frutti, semi. Se si vuole realizzare un’etichetta molto dettagliata, allora si possono registrare le coordinate geografiche delle piante al momento della raccolta.
2) Identificazione ed etichettatura
La prima cosa da fare dopo la raccolta è l’identificazione delle piante: e va fatta il più velocemente possibile perchè se le piante iniziano a seccare, il riconoscimento dei particolari per distinguere più specie diventa sempre più difficile, fino a diventare impossibile. Per l’ID esistono vari libri o siti web che attraverso varie chiavi di identificazione, ti guidano al nome della pianta; non sempre è immediato ma l’esperienza e la curiosità aiutano. Nelle etichette inseriremo, accanto al nome della pianta, la data i raccolta, il luogo di raccolta (possibilmente con le coordinate), l’ambiente (acquatico, rurale, prato ecc..), il nome di chi ha fatto Raccolta e ID.
3) Pressa/essiccazione
Per questo passaggio occorreranno tanti fogli di carta velina (anche vecchi giornali possono andare) ed una pressa che si può facilmente realizzare utilizzando due tavole di legno e dei morsetti. Le piante vanno sistemate a strati alternati alla carta velina e lasciate nella pressa per qualche settimana (devono rilasciare tutta l’acqua, che viene assorbita dalla carta velina).
4) Realizzazione
Una volta che le piante sono state rimosse dalla pressa, vul dire che sono pronte per essere sistemate nell’erbario. A questo punto il lavoro rimasto è tutto a piacere dell’operatore. Per fissare le piante ai fogli si possono utilizzare fascette di carta e spilli, oppure colla a caldo ecc.. E’ consigliato mettere un foglio di carta velina mobile a protezione delle piante incollate; una volta sistemate anche le etichette su ogni foglio e scelto il modo per tenere insieme tutti i fogli, l’erbario sarà pronto.