Ogni appassionato lo sa: anche d’estate, soprattutto d’estate, i libri sono i nostri migliori amici. Un buon libro è sempre la risposta giusta ad ogni problema; sia che si vogliano alleviare pene d’amore, o che si voglia semplicemente staccare la spina dalla routine quotidiana, possiamo definire quasi mistico il momento in cui, dopo aver sfiorato la copertina, posiamo finalmente lo sguardo sulla prima pagina. La pace interiore che si raggiunge immergendosi nelle storie altrui segue però una fase meno felice, a volte ostica o addirittura problematica: la scelta dei libri da leggere.
A questo punto, si iniziano a tormentare amici e familiari nella speranza di un valido consiglio, e, in mancanza di esso, ha origine una frenetica ricerca di liste, di elenchi, di pareri autorevoli cui affidarsi. La compilation qui proposta si basa su un presupposto trito e scontato, e rimasto inascoltato a lungo forse proprio per questo: i classici restano intramontabili, e sono di moda anche nell’estate 2017. Senza nulla togliere agli ultimi arrivati, va ribadito che i libri del passato hanno quel je ne sais quoi, quella cosa in più, quel sapore quasi esotico di tempi andati che li inchioda da sempre in cima alle classifiche. Se siete quindi alla ricerca di un suggerimento per non impazzire e godervi un buon libro senza lo stress della scelta, siete nel posto giusto.
- Alberto Moravia, Agostino (Un romanzo breve, a tratti duro, crudo, ma comunque per tutti: la storia di un’iniziazione alla vita nella cornice di un’azzurra ed estiva Versilia).
- Erasmo da Rotterdam, Elogio della Follia (È la Follia in persona a parlare di sé elogiandosi nel corso di una dissertazione dalla forma tanto particolare quanto interessante: imperdibile per chi è alla ricerca di quotes da inserire come didascalia nelle proprie foto Facebook).
- Philip Roth, Pastorale americana (Il tormento di un padre per il folle crimine perpetrato dall’unica figlia in quattrocento pagine di riflessione profonda, dialoghi azzeccatissimi e sentimenti reali).
- Seneca, La provvidenza (Le considerazioni di uno dei padri dell’introspezione in un’opera mai finita ma comunque ricchissima: contiene perfino idee sorprendentemente moderne sul fine vita).
- Vladimir Nabokov, Lolita (Eterno: consigliato anche a chi lo ha già letto).
- William Golding, Il signore delle mosche (Premio Nobel per la letteratura nel 1983, è la rappresentazione del marcio imperante che si presenta anche in un contesto isolato come una spiaggia sperduta qualora si tenti di organizzarsi in una società; per la cronaca, i protagonisti sono dei bambini).
- George Orwell, La fattoria degli animali (Scritto nel 1945, questo libro non potrebbe essere più attuale: nei ritratti dei personaggi del totalitarismo è quasi immediato riconoscere volti del nostro presente).
- Lev Tolstoj, Anna Karenina (Un cosiddetto classicone russo da aggiungere immediatamente alla vostra collezione qualora mancante: una storia d’amore impossibile, gli ostacoli di un’epoca chiusa e retrograda, lo sfondo di una Russia immensa e senza limiti).
- Elsa Morante, L’isola di Arturo (Per chi si vuole perdere con Arturo nei suoi ricordi, ripercorrendo con fatica e dolore il cambiamento subito nel passaggio dall’infanzia all’età adulta).
- Isabelle Allende, La casa degli spiriti (Da leggere sotto l’ombrellone tutto d’un fiato, per poi magari addormentarsi e sognare paesaggi fantastici, personaggi inimitabili e descrizioni mozzafiato).
- Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni di solitudine (“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito“: questo l’incipit. A voi la scelta se continuare a leggere o meno).