Venezia, una delle città più belle del mondo, offre al turismo meravigliosi posti da visitare e panorami indimenticabili. Ma come risulta, invece, questa città sotto gli occhi di una studentessa?
Al primo impatto chiunque affermerebbe che Venezia è una bellissima città piena di vita e di colori. Certo, sottoforma di turista posso confermarlo io stessa che è veramente così, il problema si verifica quando a Venezia ci devi vivere. L’acqua alta, l’umidità, i vaporetti, i ponti, i vicoli stretti, i milioni di turisti e le maschere di carnevale dietro ogni angolo, sono tutti elementi che ho dovuto affrontare in prima persona.
Premettendo che ho vissuto a Mestre, che è collocata a soli 20 minuti circa di autobus/tram da Piazzale Roma, ho compreso perfettamente lo stile di vita di un comune veneziano. Per arrivare all’Accademia dove studio, ho due possibilità: dopo aver percorso il tratto in tram fino a Piazzale Roma, continuo fino alla sede centrale dove studio a piedi per 25 minuti al freddo e al gelo, oppure prendo un “comodissimo” vaporetto pieno di posti liberi e assente di persone antipatiche e maleodoranti che in una ventina di minuti mi porta vicino all’Accademia. Eh sì, perché a Venezia o ti muovi a piedi correndo e andando addosso alle persone, oppure ti tocca prendere i vaporetti, i quali la maggior parte delle volte non ti portano fino a destinazione (siccome per i canaletti interni della città passano unicamente le gondole turistiche) e quindi ti tocca arrangiarti.
Per non parlare dell’acqua alta, che solo quando ho avuto l’occasione di vederla dal vivo ho compreso quanto fosse ALTA. Inoltre è impossibile definire la scomodità di doversi portare 2 paia di scarpe per della stupidissima acqua sui marciapiedi, nemmeno le strade veneziane, unico (o quasi) “mezzo di trasporto” di Venezia, è completamente accessibile e confortevole. Per non parlare della spesa, metri e metri a piedi con i sacchetti in mano, perché lì nemmeno con la bici ti puoi muovere (e ricordiamoci che a Venezia l’acqua non è potabile, quindi altro che sacchetti, CARTONI!). Scomoda per i disabili, così come per i passeggini, o per qualcuno che deve partire o torna dalla stazione con delle valigie, per non parlare di chi deve fare un trasloco. Sono andata via da Bolzano contenta di fare una nuova ed indimenticabile esperienza, ma l’unica cosa che mi piace di Venezia è l’Accademia che frequento. A Verona, o Bologna, o Milano, probabilmente mi sarei ambientata e divertita di più, ma non per forza mi sarei trovata bene come Università. Venezia non è una città universitaria, è una città turistica, molto costosa e scomoda.
E’ particolare, ha il suo fascino e un panorama unico, ma è molto indietro come sistema organizzativo e di spostamento. Sconsiglio inoltre a chiunque di bere un caffè nella stupenda Piazza San Marco, siccome il costo è elevatissimo. Il prezzo include non solo il consumo da parte del cliente, ma anche l’esibizione dei musicisti, che tante volte l’esibizione nemmeno la fanno (hahah). Tutto questo è forse solo un mio punto di vista, siccome so che molti studenti amano Venezia, ma sono abituata a distinguermi dalla massa. Voi che ne pensate?