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Scosse e formicolii alla mano: cause e cure della sindrome del tunnel carpale

Scosse elettriche alle dita? Intorpidimento della mano? Formicolii alle dita che spesso ci risvegliano durante notte proprio quando siamo riusciti ad addormentarci?

Questi sono i principali sintomi di una sindrome molto frequente soprattutto nelle donne (3 volte più alta rispetto all’uomo!) e in quelle persone che svolgono ogni giorno lavori manuali, di precisione e ripetitivi: la sindrome del tunnel carpale.

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Tunnel Carpale: definizione e caratteristiche

Ma che cosa vuol dire “carpale”? Perché viene utilizzato il termine “tunnel”? Per capire meglio da cosa è causata questa condizione molto fastidiosa bisogna esplorare l’anatomia della nostra mano che possiede dei meccanismi intrinseci funzionali estremamente affascinanti! Per canale carpale si intende un vero e proprio tunnel presente nel nostro polso. Esso viene chiamato “carpale” perché le ossa del nostro polso costituiscono nel loro insieme una sorta di ingranaggio chiamato appunto carpo.

Guardando la nostra mano con in palmo rivolto verso l’alto, proviamo a immaginare di avere un vero e proprio “minicanale” all’interno del polso. Il pavimento e i lati di questo canale sono formati dalle ossa del polso (carpo) mentre il tetto del canale è coperto da una sorta di nastro chiamato “legamento trasverso del carpo”.

Ora abbiamo così costruito la nostra galleria con tutte le sue pareti! All’interno di questa sono presenti tante corde o tiranti (simili per intenderci a dei lunghi “bucatini”!!) che sono i nostri tendini i quali ci permettono di piegare le dita.

Tra questi tiranti è presente il nostro nervo mediano che dobbiamo immaginare come un vero e proprio cavo della corrente elettrica che dall’avambraccio si porta fino alla nostra mano correndo insieme a tendini all’interno della minigalleria.

Questo nervo porta le sensibilità tattile, termica e dolorifica al pollice, all’indice, al dito medio e anulare della nostra mano e dà anche una sorta di “nutrimento” e di stimoli ai muscoli che sono posti vicino al nostro pollice. Una volta che si comprende l’anatomia del tunnel, si può capire il motivo per cui tutte quelle condizioni che “schiacciano” il nostro nervo portano al mancato arrivo della corrente elettrica alle nostre dita! Immaginiamo cosa succede quando viene compresso o rovinato il cavo ad esempio di una semplice prolunga o di un elettrodomestico di casa. Non funziona più nulla! Così capita anche alla nostra mano.

Ecco che il nostro nervo non riesce più a fare la sua funzione e che i pochi impulsi che riesce a inviare alle nostre dita sono confusi (formicolii), intermittenti (scosse) e a volte anche dolorosi e insopportabili.

E’ proprio per questo motivo che per evitare che la mano diventi molto sofferente e si paralizzi del tutto (cosa che avviene per fortuna solo in casi molto avanzati!), bisogna intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione!

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Cause del Tunnel Carpale

Ma quali sono dunque le cause di questa malattia? Tutte le condizioni che provocano un’infiammazione dei tendini che quindi si gonfiano e comprimono il nervo vicino! Importanti fattori scatenanti possono essere anche l’uso improprio e continuativo del mouse, l’utilizzo incessante del martello pneumatico, fare alcuni sport come giocare a bowling o a tennis, suonare strumenti musicali come la chitarra che causano microtraumatismi e posizioni scorrette del polso, ma anche i cambiamenti ormonali legati alla gravidanza, l’ereditarietà e alcune condizioni patologiche di base come il diabete, l’artrite reumatoide e gli squilibri ormonali tiroidei.

Cosa fare quindi se abbiamo il dubbio di avere questo problema?? Bisogna eseguire subito un esame molto specifico che si chiama elettromiografia dell’arto superiore che studia nel dettaglio il nostro nervo mediano valutando la sua velocità di conduzione della famosa “corrente elettrica” diretta alle nostre dita!

E una volta confermata la malattia qual è la prima cosa da fare?

Bisogna dire che nelle fasi iniziali i sintomi diminuiscono e possono essere modificati ad esempio interrompendo le attività che li hanno causati o facendo delle pause per evitare troppa pressione sul nervo (non suonare la chitarra o utilizzare il mouse in modo sbagliato in modo continuativo per più di mezz’ora!), oppure usando dei tutori che indossati durante la notte mantengano il polso in posizione neutra evitando così l’irritazione notturna del nervo che si verifica proprio quando i polsi sono piegati durante il sonno. Ci sono anche alcuni farmaci antinfiammatori da poter utilizzare come l’Ibuprofene, il Nimesulide o il Ketoprofene che possono essere utili per diminuire il dolore.

Nei casi più avanzati e nei casi in cui gli accorgimenti precedenti non risolvino i sintomi, è necessario eseguire un piccolo intervento chirurgico che ha lo scopo di liberare il nervo da questa compressione, andando a tagliare il tetto della nostra galleria (legamento trasverso del carpo) che lo schiaccia dall’alto.

L’intervento di solito è molto breve (massimo 10 minuti) e si esegue in anestesia locale. La ripresa e l’utilizzo della mano sono rapidissime (si può guidare già dal giorno seguente!). Ancor più semplice è l’intervento che si esegue ormai nella maggior parte dei centri ospedalieri specializzati utilizzando un metodo endoscopico: si fa un’incisione cutanea molto più piccola e viene usata una mini telecamera dotata di una minuscola lama che taglia il legamento direttamente dall’interno del canale!