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San Gregorio Armeno: Viaggio nella tradizione

Per chi ama il Natale, e la sua atmosfera, per chi è curioso, per chi semplicemente vuole fare il turista a 360°, un giro nella patria del presepe (o presepio, come dicono in molti) è d’obbligo.

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San Gregorio Armeno è una strada, in realtà un dedalo di vicoli, viuzze, stradine , che unisce perpendicolarmente   due dei Decumani napoletani, il Decumano Maggiore (via dei Tribunali) e il Decumano inferiore (Via San Biagio dei Librai. I Decumani sono tre antiche strade di Napoli risalenti all’epoca greca  che sono  il cuore del centro antico della città.La strada chiamata San Biagio dei Librai è comunemente conosciuta come Spaccanapoli, ed il motivo è che la strada taglia in due buona parte della città, attraversando tutto il centro storico, partendo dal rione della Pignasecca, ai piedi del Vomero, e arrivando alle spalle di Castel Capuano, vicino la stazione Centrale.

Al quartiere di San Gregorio Armeno si può accedere sia dal Duomo, proseguendo per via dei Tribunali, oppure da Piazza del Gesù, raggiungere la chiesa di Santa Chiara e poi proseguire. Le prime botteghe ci sono già in questa strada, e quando Spaccanapoli diventa più stretta, comincia San Gregorio Armeno.

La strada si può visitare tutto l’anno, la maggior parte delle botteghe sono sempre aperte ed espongono i loro articoli, anche se in quantità limitata, ma è chiaro che proprio nel periodo che precede le festività natalizie che questo luogo acquista un fascino particolare. Le bancarelle, le botteghe situate in una location così suggestiva, propongono la più vasta varietà di articoli per il presepe e per il decoro della casa e dell’albero, restando fedele alla tradizione più classica, ma senza dimenticare mai la tendenza.

Ecco, quindi, che accanto alla Sacra Famiglia, ai personaggi più eterogenei che arricchiscono il presepe, dai mestieri più antichi e disparati a tutti gli animali esistenti in Natura, spunta con disinvoltura anche la novità più Kitsch del momento. Tra il pescivendolo, perfettamente riprodotto con tutti i pesci in bella vista sul banco ed il Bambinello santo in varie misure, è facile vedere il pupazzo di Babbo Natale che si muove a ritmo di musica, che suona la batteria o addirittura che fa le flessioni, magari per tenersi in forma tra una consegna  di regali ed un’altra.

Come nella più classica tradizione napoletana, non c’è posto solo per il sacro: corni rossi e beneauguranti, in tutte le dimensioni, accompagnati da biglietti con numeri si spera vincenti fanno bella mostra di sè, insieme  alle carte da gioco napoletane in formati mini e maxi, a tombole con il mitico “Panariello” (cestino dove si mischiano i numeri) e tutte le rappresentazioni di Pulcinella, celeberrima maschera simbolo della città.

Naturalmente, a Napoli il cibo è molto importante, per cui trovano posto nella strada friggitorie specializzate nelle pizze o nel cuoppo, che sia di terra o di mare, pizzerie antiche e famose in tutto il mondo ed anche rinomate pasticcerie, che attirano i turisti con Sua maestà il babà e la regina Sfogliatella. Per quest’ultima, in particolare, si fa la fila per aspettare che escano calde e croccanti, per vederle cospargere di zucchero a velo prima di essere impacchettate e portate via.

Oltre alle figure tradizionali del presepe, le   botteghe di artigiani, maestri specializzati di pastori in ceramica e terracotta, realizzano anche personaggi strettamente legati all’attualità. Immancabile il calciatore più amato del Napoli del momento, per esempio, o la riproduzione dei politici o dei personaggi in  voga. L’anno scorso, dopo la scomparsa di Pino Daniele, campeggiava la sua riproduzione a grandezza naturale, con la sua immancabile chitarra, molto somigliante, che attirava l’attenzione di tutti, creando interminabili file di curiosi ed ammiratori, che sostavano per guardare la statua. Fare le foto sarebbe vietato, ma c’è sempre qualcuno che riesce a farlo.

Quest’anno, naturalmente, c’è già la statuina di Trump, tronfio e sorridente, e quella della Clinton, con aria più dimessa.

Rientrando nei canoni della tradizione, bisogna dire che proprio in questa strada si può trovare tutto l’occorrente per un presepe classico, dalle case ai plastici completi che ricostruiscono il paesaggio , senza tralasciare nessun accessorio. Le figure sono disponibili in varie misure, per rispondere a tutte le esigenze, ed anche quelle minuscole sono perfette riproduzioni, curate in ogni dettaglio.

Nulla è lasciato al caso, perchè il lavoro è fatto con passione ed amore, e richiede tanto tempo.

Per questo, ogni anno frotte di visitatori vengono in questo luogo, per vedere da vicino dove nasce il Natale. Le strade sono strette, e sconnesse, anche se la gente prosegue in due file, nei due opposti sensi di marcia, può capitare che si creino ingorghi e soste, soprattutto nelle vicinanze delle botteghe che espongono le figure più importanti.

Bisogna armarsi di pazienza, stare calmi ed aspettare che la fila riprenda il cammino, generalmente ci vuole qualche minuto, è chiaro che in presenza di particolari fobie sarebbe meglio evitare. Ma se ami il Natale, se vuoi respirare l’odore più vero di Napoli, se vuoi mangiare la pizza fritta più buona, non puoi non venire a San Gregorio Armeno ed immergerti nella tradizione.

I commercianti si sono adeguati ai tempi, molti di loro hanno i siti e vendono i loro prodotti on line, ma vederli da vicino è tutta un’altra cosa. I piccoli disagi dovuti alla folla passano in secondo piano, se si riesce a cogliere il  cuore del Natale e la spiritualità ricca di controsenso di Napoli, dove , da sempre, il sacro cammina a braccetto con il profano.