Home Lavoro Ricorsi Anief: alcuni USP rifiutano di inserire i ricorsisti

Ricorsi Anief: alcuni USP rifiutano di inserire i ricorsisti

Qualche mese fa molto abilitati magistrali hanno fatto ricorso al TAR del Lazio e hanno vinto. In base a quanto emanato dai giudici, essi devono essere inseriti nelle Gradatorie ad Esaurimento. Molti Uffici Scolastici Provinciali hanno provveduto immediatamente ad inserirli, mentre altri si sono rifiutati, nonostante il provvedimento recitasse queste parole: “l’inserimento nella graduatoria di pertinenza a ogni effetto, compresa la eventuale stipula di contratto con riserva”. L’USP di Milano, ad esempio, si giustifica dichiarando che non possono inserire di volta in volta i nominativi e, quindi, rifare sempre gli elenchi. L’ufficio milanese posticipa il loro inserimento al prossimo anno scolastico.

L’USP di Milano rifiuta di inserire i ricorsisti nelle GaE

Questa risposta non piace a Marcello Pacifico, dell’Anief-Cisal perchè, secondo il sindacalista, l’Ambito territoriale ha l’obbligo di inserire sempre e con effetto immediato il docente precario nella GaE perchè così è stato ordinato dal giudice. A questo punto, l’Anief minaccia gli Uffici inadempienti pesanti condanne alle spese.

Su un noto quotidiano scolastico si annuncia l’attesa di un’Adunanza plenaria per la scuola di infanzia e primaria. La data prevista è il 16 novembre 2016, ai fini di decidere se i diplomati in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2016/17 abbiano il diritto all’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento. Dopo i diplomati magistrali, si aspetta tra ottobre e dicembre una decisione anche per la scuola secondaria.

L’ANIEF minaccia ulteriori ricorsi al MIUR

Secondo Anief, quanto sta accadendo a Milano e in altri uffici scolastici conferma la linea del mancato rispetto, da parte dell’amministrazione scolastica, per i diritti dei precari: “l’Ambito territoriale – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario organizzativo Confedir – ha l’obbligo di inserire sempre e con effetto immediato il docente precario nella graduatoria indicata, in questo caso le GaE: di fronte a un ordine del giudice non si può far finta di nulla o rimandare. Il rischio concreto è che quell’ufficio venga commissariato”.