Il nome inglese tomato sembra derivare, secondo alcune fonti, dall’azteco xitomate e, secondo altre, da tomati, nome con cui alcune popolazioni indigene del Messico chiamavano i pomodori. Il termine italiano dipende invece dal colore giallo dei primi frutti apparsi in Europa alla fine del Cinquecento, soppiantati poco dopo dalle varietà a frutto rosso.
La pianta del pomodoro, originaria del Perù e cibo prediletto degli Aztechi, è oggi presente nelle nostre tavole in molteplici varianti, ognuna delle quali ricca di proprietà curative e benefiche:
Pomodoro San Marzano.
Stimola la diuresi e l’eliminazione degli acidi urici. Ha un buon contenuto di fibre e acidi organici antiossidanti che favoriscono la secrezione salivare e gastrica.
Pomodoro Pachino
Rafforza le difese immunitarie agendo sulle funzioni dei linfociti T.
Pomodoro Cuore di Bue
Attiva la digestione; grazie al sapore acidulo, stimola le secrezioni gastriche e favorisce la buona assimilazione dei cibi.
Perché i pomodori fanno bene alla salute?
Ha notevoli effetti antiossidanti e combatte l’invecchiamento grazie al suo mix di principi attivi e al licopene (il suo antiossidante più noto, che si attiva con una breve cottura). E’ utile in caso di infezioni e facilita la digestione dei cibi ricchi di amidi come la pasta, il pane e le patate. “Da alcuni studi di laboratorio è emerso che rallenta la proliferazione di cellule tumorali”.
Alcune indagini epidemiologiche hanno infatti confermato la diminuzione della mortalità per tumori alla prostata in uomini in età senile e presenile che per decenni sono stati forti consumatori di pomodori e derivati” (Riza, corso di alimentazione naturale. Volume 1).
Come utilizzare il pomodoro per ringiovanire e depurare la cute
Il pomodoro è un vero toccasana per la pelle: la protegge dai danni provocati dai raggi ultravioletti e combatte i radicali liberi ritardando la comparsa dei segni dell’invecchiamento cutaneo. Il succo fresco si può usare quotidianamente come tonico per il viso. Il frutto tagliato a metà e frizionato sul viso con piccoli movimenti rotatori depura la pelle grassa.
Nota. Il pomodoro, essendo una solanacea come la patata, quando è acerbo produce una tossina, la solanina, di cui si possono riscontrare tracce nel pomodoro da insalata.
L’amore per questo alimento fu celebrato dal grande poeta cileno (e buongustaio) Pablo Neruda.
Ode al pomodoro
(Pablo Neruda)
La strada
si riempì di pomodori,
mezzogiorno,
estate,
la luce
si divide
in due
metà
di un pomodoro,
scorre
per le strade
il succo.
In dicembre
senza pausa
il pomodoro,
invade
le cucine,
entra per i pranzi,
si siede
riposato
nelle credenze,
tra i bicchieri,
le matequilleras,
le saliere azzurre.
Emana
una luce propria,
maestà benigna.
Dobbiamo, purtroppo,
assassinarlo:
affonda
il coltello
nella sua polpa vivente,
è una rossa
viscera,
un sole
fresco,
profondo,
inesauribile,
riempie le insalate
del Cile,
si sposa allegramente
con la chiara cipolla,
e per festeggiare
si lascia
cadere
l’olio,
figlio
essenziale dell’ulivo,
sui suoi emisferi socchiusi,
si aggiunge
il pepe
la sua fragranza,
il sale il suo magnetismo:
sono le nozze
del giorno
il prezzemolo
issa
la bandiera
le patate
bollono vigorosamente,
l’arrosto
colpisce
con il suo aroma
la porta,
è ora!
Andiamo!
E sopra
il tavolo, nel mezzo
dell’estate
il pomodoro,
astro della terra,
stella
ricorrente
e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l’insigne pienezza
e l’abbondanza
senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine,
ci offre
il dono
del suo colore focoso
e la totalità della sua freschezza.