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La forza di volontà, la spinta motrice verso la vita

E’ proprio quando le nostre forze fisiche ed emotive sono messe alla prova di resistenza, nel momento esatto in cui pensiamo di essere discesi nell’oscurità massima dell’inverno dell’anima, che accade il miracolo. Il punto massimo di oscurità coincide con il punto di flessione dal quale ricominciamo a salire verso l’alto, verso la luce.

Etimologicamente che significa la parola “volontà“? Sul dizionario d’italiano troviamo scritto così: “Facoltà di volere; capacità di decidere e agire in modo da raggiungere il proprio scopo”.

Schopenhauer è forse il primo filosofo che colloca la volontà al centro del suo pensiero e a diffondere la consapevolezza delle forze che agiscono nell’uomo mostrandone l’incomprensibilità e l’impenetrabilità.

Per Nietzsche la volontà non è qualcosa di determinato, bensì è energia.

Secondo la visione psicosintetica di R. Assagioli, la volontà è “la funzione psicologica più vicina all’io”. La volontà è vista come una qualità spirituale che si esplicita nel momento in cui la volontà personale si allinea con la Volontà Transpersonale e, in uno stadio più elevato, con la Volontà Universale.

Scoprirci soggetti della volontà, come suggerisce Vittorio Viglienghi nel suo contributo, implica percorrere il sentiero della vita che spesso ci appare in salita ed in spirale, e che va dal conoscere al possedere, all’accettare incondizionatamente quello che siamo ed, infine, al trasformarci. In questo percorso, la volontà è la più alta ed importante di tutte le funzioni psicologiche. L’io, si potrebbe dire, è volontà.

Come ci dice Assagioli:
“Funzione psicologica, la più vicina all’io, sua diretta espressione. Sorgente di tutte le scelte, le decisioni, gli impegni. Attraverso la sua scoperta dentro di noi percepiamo di essere un soggetto vivente dotato del potere di operare cambiamenti nella nostra personalità, negli altri, nelle circostanze. Ha funzione direttiva e regolatrice simile a quella del timoniere di una nave.”

 Spesso ci risulta impossibile andare oltre l’evidente. Abituati a guardare in basso, le piccole vette quotidiane dell’esperienza umana ci sfuggono. Il prodigio della volontà è quello di riportare l’aspetto Vita alla nostra esistenza. Non è qualcosa che faccia l’ego, ma l’Anima. Non è prevedibile. Non si può forzare. Accade. Ma, attenzione, non è un miracolo. La Vita accade sempre, ogni giorno ed in ogni posto. Bisogna aprire gli occhi e, come il cipresso, accudire la Vita che c’è già in noi.