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Sale cinematografiche: servono ancora?

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Il cinema è definito la forma d’arte più alta del XXI secolo e tra computer grafica, effetti speciali digitalizzati e quant’altro ha veramente raggiunto notevoli altezze, senza contare il contributo umano di maestri della recitazione come De Niro, Kostner, Hanks, Cruise o di registi come Ron Howard, Tim Robbins, Tarantino per citarne solo alcuni.

Di pari passo a questo enorme sviluppo dell’arte cinematografica si sono sviluppati e sono stati amplificati dalla rete internet, diversi metodi e strumenti che permettono di fruire e godere del piacere del film, stando comodamente seduti sul divano o addirittura sdraiati sul letto. E non si tratta di film d’autore, ma di antiquariato, come potrebbe essere la serie di Nero Wolfe interpretata dal grande Tito Buazzelli e da un giovane Paolo Ferrari, comunque stupenda; ma di film appena usciti nelle sale cinematografiche.

Di conseguenza sorge, spontanea, la domanda: Le sale cinematografiche sono, ancora oggi, necessarie per poter fruire del prodotto cinematografico?

E’ vero, che possono esserci ragioni, diciamo così, sentimentali, per recarsi nelle sale cinematografiche. Forse, recarsi in una determinata sala cinematografica ci riporta alla mente cari ricordi della nostra adolescenza: la prima uscita da soli o il nostro primo appuntamento.

Ci possono essere anche ragioni più prosaiche per tenere in piedi delle sale cinematografiche. Forse sono necessarie nell’economia di un grande centro commerciale o parco dei divertimenti, come può essere il ristorante, il Mac Donald o la Sala giochi.

C’è da dire, però, che gli stessi imprenditori che gestiscono queste sale, nonché lo Stato stesso, si sono resi conto delle difficoltà che incontrano nel mantenimento di queste strutture. Infatti, in molte realtà, hanno adottato politiche di prezzo, il famoso cinema a 2 euro il mercoledì, per invogliare le persone, anche in tempo di crisi, a venire al cinema. Lo Stato da parte sua è intervenuto più volte, avallando queste politiche e anche predisponendo fondi a sostegno dell’industria cinematografica.

È chiaro quindi che è in atto, purtroppo per molti nostalgici e romantici, un processo crediamo irreversibile verso stili diversi e luoghi diversi di fruizione dei film.

Ma quello che rimane sono i ricordi, che nessuno ci potrà mai togliere, e il fatto che il cinema è la più alta forma d’arte di questo secolo.