Home Dieta e Fitness Intolleranze alimentari: come riconoscerle e superarle

Intolleranze alimentari: come riconoscerle e superarle

Gonfiore addominale, stipsi, diarrea, mal di testa, nausea, ansia, dermatiti sono solo alcuni dei sintomi di un’alimentazione non corretta che spesso porta allo sviluppo di un’intolleranza alimentare.

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Assumere sempre gli stessi alimenti in quantità eccessive, può provocare l’ accumularsi di sostanze percepite dall’intestino come tossiche. Ciò attiva il sistema immunitario che se stimolato costantemente può dar luogo ad uno stato infiammatorio cronico.

Molto spesso risulta difficile associare il sintomo all’assunzione di uno specifico alimento perché, al contrario dell’allergia che è una reazione immediata, l’intolleranza risulta più subdola e si manifesta in maniera graduale.

Per diagnosticare un’intolleranza occorre dunque affidarsi a personale qualificato che possa consigliare dei test specifici a cui accoppiare una dieta ad esclusione, cioè una dieta senza quegli alimenti verso i quali si è riscontrata l’intolleranza.

Tra i vari test vi sono: l’Alcat test, un test che prevede il prelievo di sangue e l’analisi della reazione con gli alimenti sospetti al microscopio ottico; il DRIA test, basato sulla riduzione della forza muscolare in seguito al contatto con l’alimento; test elettrodiagnostici basati sui principi dell’agopuntura, che prevedono l’utilizzo di dispositivi computerizzati che inviano segnali elettromagnetici che mimano l’azione degli alimenti sull’intestino.

I benefici della dieta ad esclusione sono riscontrabili già dalle prime settimane, con scomparsa dei sintomi riferiti e benessere generale. Dopo un periodo di astinenza è consigliabile reintrodurre gli alimenti nella propria dieta in maniera molto graduale, come avviene durante lo svezzamento di un infante.