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Il sogno nella storia e nella psicoanalisi

La spiegazione della terminologia ‘sogno’

La parola ‘sogno’ deriva dalla lingua latina. Esso è un fenomeno psichico della fase REM (rapid eye moviment, ossia il rapido movimento degli occhi che si accompagna da una irregolarità cardiaca, da una pressione arteriosa variabile e da una respirazione non regolare) in cui le persone sognanti hanno una percezione reale di immagini e suoni. E’ singolare notare come cambi il significato che viene dato al sogno in base alle varie discipline, per gli antichi, erano messaggi inviati dagli dei, che di notte si presentavano alle persone dormienti e comunicavano con loro, per la neurobiologia invece non sono altro che metodi di allenamento per il cervello che il nostro corpo sviluppa, per la psicologia e per la psicoanalisi il sogno sarebbe la realizzazione di un desiderio rimasto inappagato durante la giornata.

Sogno
Sogno

Già nel 900, proprio Sigmund Freud, cercò di spiegare la funzione dell’apparato psichico del sogno nella sua celebre opera intitolata L’interpretazione dei sogni e la suddivise in due processi, il primario ed il secondario. Per Sigmund Freud, il principio primario nasce dalla necessità dell’inconscio di eliminare i dispiaceri ed i dolori e di cercare un piacere che può essere assente, in questo caso lo andrà a sostituire con un’allucinazione. Ma questo processo primario non può realmente soddisfare il bisogno e quindi diventa necessario ricorrere ad il processo secondario, ossia a quello in cui la soddisfazione del piacere stesso viene resa possibile tramite le vie del mondo esterno. Il processo primario è proprio dell’età infantile, mentre quello secondario predomina in età matura e opera secondo il principio della realtà.

Ma non solo Sigmund Freud si è addentrato nella spiegazione del sogno, dopo di lui molti analisti hanno apportato contributi importanti, come Ronald Fairbairn che, nel 1952, teorizzò come il sogno fosse un comportamento schizzofrenico basato sull’aspetto simbiotico della personalità. Nel 1962, invece, il noto Bomine, definisce il sogno come un’autoinganno atto a rafforzare un modello di vita.

Cenni storici del sogno

Ma a quando risalgono le prime testimonianze dei sogni? Le prime nozioni scritte su tavolette di creta risalgano al 2000 a.C. nell’Epopea di Gilgamesh’, rinvenute nella biblioteca di Assarbanipal a Ninive. Su di esse viene raffigurato lo stesso Gilgamesh’ che sogna di lottare con Enkidu ma riconoscitane la forza, decide di portarlo davanti a sua madre che lo adotta come secondo figlio.

Sogno - Epopea di Gilgamesh
Sogno – Epopea di Gilgamesh

Quando Gilgamesh va di fronte alla madre e racconta questo sogno, ella lo interpreta in questo modo, fornendo un’interpretazione profetica del sogno:

« Un compagno forte verrà da te, uno che può salvare la vita di un amico, egli è potente nella montagna, egli possiede la forza. La sua forza è così grande come quella del firmamento di An. Tu lo amerai come una moglie, e lo terrai stretto a te, ed egli avrà sempre cura della tua salute. Il tuo sogno è buono e favorevole. » (riportato testualmente dalla Epopea di Gilgamesh).

Ma ancora prima di questa Epopea, nelle Grotte di Lascaux in Francia vennero trovate delle raffigurazioni fatte a carboncino dall’uomo primitivo, che si possono considerare come sogni ad occhi aperti, in quanto rappresentavano ciò che la fantasia gli proponeva.

Anche durante l’età sumera troviamo testimonianze riguardanti il sogno. Si parla di incubazione ed era il rituale in cui una persona dopo essersi addormentata in un luodo sotterraneo e rigorosamente sacro, si recasse da un interprete per raccontare quanto sognato, in modo da rivelare la profezia nascosta in esso.

All’interno del Nuovo e dell’ Antico testamento invece, troviamo riportati il sogno del faraone egizio (nella Genesi) che sogna le sette vacche grasse e le sette vacche magre, è di origine profetica ed assume carattere religioso, infatti Giuseppe crede che tutto derivi da Dio. Da tale sogno, ancora oggi, utilizziamo le frasi vacche grasse e vacche magre per indicare periodi prosperi o difficili. Altro sogno che si ricorda all’interno della Bibbia è quello della moglie di Ponzio Pilato, in cui, mentre il marito stava decidendo se condannare a morte Gesù, ella capì che era innocente, come riportato dal Vangelo secondo Matteo.

Per i greci i sogni erano una sorta di guida spirituale e si riallacciavano all’età sumera e quindi all’incubazione. Essi infatti si inoltravano in boschi ed in grotte per addormentarsi e sognare. Uno dei più famosi interpreti di quell’epoca fu Artemidoro de Daldi che fu forse il primo a scrivere sull’argomento. La sua opera si intitolò L’interpretazione dei sogni in cui riportò anche forme di esorcismo per liberarsi dai sogni opprimenti quali il sacrificio agli dei, la purificazione mediante l’acqua etc..

Il sogno secondo la psicoanalisi

Per Sigmund Freud il sogno non è altro che la rappresentazione di tutto ciò che durante il giorno siamo soliti soffocare e reprimere o più semplicemente definito come la strada che ci permette di esplorare il nostro inconscio. Per la psicoanalisi i sogni sono i messaggeri dell’inconscio, ossia, trasmettono i contenuti che vengono racchiusi in esso. Proprio per questo motivo spesso il sogno viene anche definito come Intelligenza Notturna.

Sogno
Sogno

Mezzo secolo più tardi rispetto alle teorie di Freud, sia la psicoanalisi che le neuroscienze, hanno iniziato ad interessarsi ed a studiare il sogno ed i vari step del sonno, scoprendo così la fase REM e dimostrando che i sogni che nei risvegli che si fanno durante questa fase, i sogni sono più strani e di durata più lunga rispetto a quelli che si fanno nei risvegli dalle  fasi diverse da essa. Ad oggi soltanto la psicoanalisi è in gradi di dare un significato a questo fenomeno definito ‘sogno’.