Una delle più efficaci tecniche yoga contro lo stress si chiama YOGA NIDRA (nidra: sonno), e consiste in una pratica di rilassamento profondo cosciente eseguito nella posizione di shavasana (posizione del cadavere), cioè sdraiati supini con i palmi della mano rivolti verso l’alto.
L’esercizio inizia con la distensione psicofisica e il viaggio della coscienza attraverso i vari settori corporei; prosegue con la formulazione del sankalpa (desiderio personale profondo che può riguardare la sfera sociale, psichica o spirituale), una sessione di pranayama (esercizi di respirazione) e si conclude con la visualizzazione in pratyahara (ritrazione dell’attenzione dagli oggetti dei sensi).
Il metodo fu elaborato da Swami Satyananda Saraswati, fondatore della Bihar School of Yoga, ed è ben descritto nel suo libro YOGA NIDRA, edizioni Satyananda Ashram Italia.
Ampiamente collaudato e validato da numerose ricerche scientifiche, Yoga Nidra si è rivelato utile nella gestione dello stress, per migliorare il processo di apprendimento in campo educativo, per armonizzare l’inconscio profondo, per risvegliare il potenziale interiore e come tecnica meditativa.
La durata dell’esercizio, che va praticato due volte a settimana sotto la guida di un insegnante qualificato, si aggira sui 30/50 minuti.
Si può praticare yoga nidra individualmentei o in piccoli gruppi di 4/6 persone.
Per chi avesse sempre immaginato lo yoga una specie di ginnastica esotica, con yoga nidra dovrà ricredersi.
Lo yoga è uno dei sei sistemi di pensiero dell’India antica e corrisponde alla nostra scienza della psicologia. Il suo fine ultimo è infatti la liberazione di ogni male fisico e psichico per poter accedere ad una conoscenza superiore e infine alla realizzazione spirituale. Componente imprescindibile della disciplina è l’adesione preliminare ad alcune regole etiche universali (dharma), formate da astensioni (yama) e prescrizioni (niyama). Tra queste, un ruolo centrale è rivestito dalla non-violenza (ahimsa) verso tutti gli esseri viventi.
“Il Sé è la sola realtà fondamentale a cui l’uomo può attingere. Il risveglio del nostro Sé può diventare il punto di partenza per un mondo totalmente diverso dal nostro: un mondo infinito” (C.G. Jung).