La serie cult di Sky, Gomorra, si è chiusa con un finale pieno di drammatica intensità: lo scontro di sguardi tra Ciro l’Immortale e Don Pietro Savastano, il vento che sibila tra le cappelle di un cimitero, il momento della resa dei conti. Un “duello” degno dei nostri migliori spaghetti western dove, in due sole battute, abbiamo potuto vedere tutta la qualità di un prodotto televisivo come non si vedeva da tempo, in Italia. Come in ogni duello che si rispetti, alla fine un cadavere deve restare sul suolo; e il personaggio che lascia la serie, con un proiettile in testa e gli occhi sbarrati sul vuoto è Don Pietro Savastano. Un criminale senz’anima, privo di scrupoli, il boss dei boss…
Forse ce lo aspettavamo tutti, era scritto; quel che invece non potevamo immaginare è stato l’omicidio più crudele, insopportabile, odioso, tra tutti quelli visti nelle due stagioni di Gomorra trasmessa da SKy: l’uccisione di una bimba (la figlia di Ciro) da parte del braccio destro di Savastano, Malammore. L’assassino, prima di premere premere il grilletto fa un gesto molto religioso, (porta alle labbra il crocefisso che porta al collo e lo bacia), come per lavarsi la coscienza da ciò che sta per fare. Un esempio emblematico, rivelatore, del rapporto fortemente distorto che la criminalità organizzata ha con la fede: nessuna esitazione nel premere il grilletto, nessun pentimento dopo quel gesto, solo determinazione nel portare a termine il suo compito; e dunque, Malammore spara sulla bimba.
Reazioni indignate su Twitter, dove molti hanno dichiarato di non voler più guardare Gomorra perchè “la serie farebbe un gran favore alla criminalità organizzata, innescando un pericolosissimo effetto emulazione“. Il raccapricciante omicidio della bimba, dunque, mostra il vero volto del clan? Uomini e donne senza scrupoli e morale, che in nome del denaro e del potere non mostrano pietà nemmeno davanti a una bambina innocente? Sarà verità tutta quella descritta nella fiction, e prima ancora nel libro di Saviano? Oppure, molto più realisticamente, si è trovato un filone d’oro che porta audience e quindi, altissimi introiti alla TV che trasmette la serie? In quest’ultimo caso, che Gomorra dia di Napoli un’immagine che non lascia spazio alla speranza, o che scateni il rischio di emulazione, è ininfluente: quel che conta, è il profitto.