La malinconia, tra i vari stati d’animo che proviamo, è forse la più affascinante. Somiglia alla tristezza, ma è accompagnata da uno struggente compiacimento da cui, a volte, non tentiamo nemmeno di guarire: è come quando scende la pioggia, una pioggerellina impalpabile, vaporosa, quasi impercettibile, che in autunno rende l’aria opaca e lattiginosa per la nebbia. È in quei speciali momenti che si prova il desiderio di “accucciarsi” in casa, in perfetta solitudine, per godersi le sensazioni che suscita il silenzio…

Gocce di pioggia, sottili sottili, che fanno sentire un leggero senso di gelo al cuore. Non è come un violento, scrosciante temporale con grandine, fulmini e tuoni; non è nemmeno un’alluvione che trascina via con forza ogni cosa, niente di sconvolgente, drammatico o devastante. È uno stato d’animo che si impadronisce di noi, dopo un lungo, faticoso periodo gonfio di dolore o avversità: come una leggerissima pioggia, la malinconia ci inonda il cuore, lava la nostra anima e la salva, purificandola di un grosso carico emotivo.
Ed è proprio in quei momenti particolari, che la musica diventa la nostra compagna e ci conforta, si prende cura di noi con note cariche di emozioni. Perchè la musica è vita, amore, passione, forza, rabbia, pensiero; un tesoro di grande valore da tirare fuori nei momenti speciali, per farci sentire bene. Una fedele amica pronta a tenerci compagnia, per consolarci e rendere più dolce e sopportabile la solitudine, il dolore, la malinconia. In certi giorni, non si ha proprio bisogno di nient’altro.