Il fenomeno del mobbing sul posto di lavoro è in costante crescita. Molte ricerche e studi hanno evidenziato che la condizione sul luogo di lavoro non è sempre positiva. Si parla del fenomeno mobbing, quando le relazioni con i colleghi sono contrastanti, con l’unico scopo di ledere la dignità di un altra persona. Il lavoro può avere risvolti positivi, tra cui la creazione di una propria identità, le soddisfazioni personali e lavorative, i rapporti interpersonali tra colleghi. Ma dall’altro lato il lavoro può generare stress e tensioni lavorative, soprattutto nei rapporti tra colleghi. Chi è vittima di mobbing, conosce perfettamente le violenze psicologiche con intenti persecutori e lesivi, perpetrati ai loro danni da colleghi o superiori. Si tratta di una lunga serie di comportamenti aggressivi, che si ripetono nel tempo in modo sistematico da parte di uno o più prevaricatori con l’obiettivo di danneggiare la vittima.
Le cause del fenomeno mobbing sono numerose. La vittima di mobbing viene costantemente aggredita per far si che la sua psiche sociale e professionale venga ad essere sminuita. Le conseguenze del mobbing sono drammatiche, in quanto la vittima si rifugia nell’isolamento ed emarginazione.
Le cause del fenomeno mobbing sono numerose:
- Ragioni strategiche, chi pratica mobbing, lo fa’ per aver un suo interesse.
- Ragioni emozionali, in questo caso, vi sono conflitti di personalità, il prevaricatore danneggia la vittima, contando sull’omerta’ di alcuni colleghi.
Il fenomeno del mobbing lavorativo è una triste realtà, che coinvolge una grande fetta di lavoratori, ed è ancora più preoccupante per chi lo subisce personalmente, perché causa un rifiuto nei confronti dell’ambiente di lavoro, ma in modo particolare un malessere della persona, con sintomi di ansia, panico, depressione, calo di memoria e concentrazione ed esaurimento nervoso.