Home SALUTE Come si misura la felicità? A rivelarlo è la Scienza

Come si misura la felicità? A rivelarlo è la Scienza

Antichi filosofi sostenevano che il fine ultimo della vita non fosse altro che il raggiungimento della felicità ma… cos’è la felicità? Esistono parametri oggettivi per misurarla? Per trovare risposta a queste domande, ho cercato informazioni sulla Banca Dati scientifica PubMed.

Come si misura la felicità

L’argomento è così poco trattato in Letteratura da apparire irrilevante. Tuttavia esistono degli strumenti per misurare la felicità: The meaning in life questionnaire e The Schedule for Meaning in Life Evaluation (SMILE). Il primo è un questionario composto da 10 domande su significato, scopo e direzione della vita: la loro conoscenza o almeno il porsi domande al riguardo e indice di felicità. Il secondo parte dalle aree segnalate dalla specifica persona come importanti per poi attribuire a ognuna il proprio livello di soddisfazione.

Usando SMILE, nello studio di Bernard M. et al. (2015), è emerso che “famiglia” (80.2%), “occupazione/lavoro” (51%) e “relazioni sociali” (43.3%) sono le categorie più citate tra quelle che danno significato e importanza alla vita. I partecipanti italiani hanno aggiunto “salute” più frequentemente dei tedeschi e francesi (50.4% vs 31.5% e 24.8%). Le categorie di rilevanza variavano anche in base a età, genere, educazione, impiego, stato civile mentre la salute mentale è risultata essere ininfluente. Infatti, lo studio pilota di Buckland et al. (2013) condotto su giovani adulti tra i 18 e i 35 anni ha evidenziato come ciò che rende felici sia simile tra sani e affetti da schizofrenia (principalmente, conta la felicità sociale e quindi il contesto, le relazioni soddisfacenti e il sentirsi utili). Tuttavia, gli individui schizofrenici sentivano che il raggiungimento della felicità era fortemente ostacolato da quattro barriere: paura immotivata (per la difficoltà incontrata nel riconoscere i propri sentimenti e le proprie emozioni), isolamento, terapie anche alienanti, il bisogno di sentirsi normali.

Sembra che esistano categorie che fanno sentire universalmente -o quasi- appagati. Però forse non esistono vere e proprie scale per misurare la felicità perchè la misurazione spesso espone al confronto. Le barriere alla felicità spesso sono erte da noi e quelle segnalate dai pazienti schizofrenici spesso riguardano anche noi. Forse se sentissimo meno la necessità di conformarci e più quella di conoscere noi stessi, la felicità ci apparterrebbe.