Home COME FARE PER Api, cosa fare se si vieni punti?

Api, cosa fare se si vieni punti?

È arrivata da qualche mese la primavera e finalmente possiamo dedicare alcune ore della nostra giornata per rilassarci nei parchi della città o per i più fortunati, nei boschi in montagna, dove godere di aria fresca, pulita e avvolte di qualche incontro con la fauna del posto. Tutto molto bello e rilassante se non fosse per l’improvviso scontro con gli insetti del posto come le api, che durante il loro importante ruolo di impollinatrici, possono essere distolte accidentalmente dalla nostra presenza. È curioso sottolineare che le api, per produrre 1 kg di dell’ottimo miele che conosciamo debbano fare una volta il giro del mondo.

Cosa fare quando si viene punti?

Calabroni vespe ed api, appartengono all’ordine degli imenotteri, il loro corpo termina con un pungiglione in collegamento con una sacca contenente veleno. Il veleno di cui si parla non è di certo letale per la maggior parte degli individui, ma purtroppo, potrebbe dare grossi problemi in quei soggetti che presentano determinate forme allergiche.

Esistono differenze sostanziali fra api e calabroni, le più importanti riguardano il modo di attaccare e somministrare il veleno, anche se è rilevante sottolineare che gli attacchi sono rari e mossi dall’istinto di difendere il nido. I calabroni agiscono somministrando piccole dosi di veleno grazie al pungiglione retrattile, che a differenza di quello delle cugine api, è liscio quindi non rimane quasi mai conficcato nella pelle e cosa più notevole, permette diversi morsi consecutivi.

La prima sensazione che si avverte è un forte bruciore nella zona colpita seguita da prurito e in base alla reazione, del tutto soggettiva, si potrà osservare gonfiore. Il consiglio che si può dare è quello di verificare immediatamente la presenza o meno del pungiglione che potrebbe rimanere impiantato, in tal caso deve essere rimosso con l’ausilio di pinzette preferibilmente sterilizzate evitando così ulteriori problemi dati da successive infezioni, ma facendo molta attenzione a non romperlo durante l’estrazione. Dopo possiamo concentrarci sulla disinfezione della parte. È utile provare a tamponare con un batuffolo di cotone imbevuto di ammoniaca la zona, questo allevierà il prurito e trasformerà le molecole tossiche iniettate in composti meno dannosi disattivando di fatto il veleno. Un’altra cose che possiamo fare è utilizzare del ghiaccio che limiterà il dolore e nel contempo produrrà una vasocostrizione rallentando l’immissione in circolo del veleno. Nei casi più fastidiosi si potrà ricorrere ai farmaci chiedendo un consulto in farmacia o dal medico di famiglia.