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Additivi alimentari, preserviamo la nostra salute

Le belle giornate arrivano e la voglia di grigliare all’aria aperta aumenta, cosa sono gli additivi

Durante la bella stagione chi di noi non è allettato dall’idea di fare una bella grigliata all’aria aperta? In questi casi l’alimento principe è rappresentato dalla carne, per questo diventa importante scegliere bene per evitare, quando possibile, di consumare alimenti trattati con additivi che da una parte portano benefici estetici rendendoli più appetibili ma dall’altra, queste, possono rappresentare una minaccia alla nostra salute.

Additivi più utilizzati

Gli additivi rappresentano sostanze aggiunte agli alimenti per preservarli da contaminazioni microbiche o processi biochimici come l’irrancidimento, che ne comprometterebbero le qualità intrinseche.  Esistono additivi atti a modificare le loro caratteristiche sensoriali e la loro consistenza come ad esempio coloranti, emulsionanti, esaltatori di sapidità, addensanti e dolcificanti.

Nitrati e nitriti  

Fra i più usati vi sono nitriti (E249, E250) e nitrati (E251, E252), che vengono addizionati a insaccati, wurstel, prosciutti carni in scatola e anche in prodotti caseari. Favoriscono lo sviluppo dell’aroma, mantengono il colore rosso della carne e svolgono azione antimicrobica e antisettica, soprattutto nei confronti del botulino. Una delle azioni più dannose per la nostra salute è rappresentata dal fatto che queste sostanze si legano all’emoglobina ossidandola a metaemoglobina, riducendo quindi il trasporto di ossigeno ai tessuti, condizione pericolosa per i neonati, che non dovrebbero ingerire fino all’ottavo/nono mese di vita verdure ricche di nitrati. Per ultimo, ma non in ordine di importanza, bisogna sottolineare che queste consistenze, in ambiente acido, come quello dello stomaco si trasformano in acido nitroso il quale legandosi alle ammine danno origine alle nitrosammine, prodotti cancerogeni a lungo termine.

Quanto detto dovrebbe spingerci ad osservare con più attenzione le etichette apposte sulle confezioni in maniera tale da poter decidere cosa acquistare e cosa invece lasciare al banco della spesa così da gustare in maniera consapevole e sicura tutto ciò che più ci piace. Per rendere cosciente il consumatore, del livello qualitativo, il comparto agroalimentare si è innovato a tal punto da pianificare sistemi di tracciabilità e rintracciabilità così da eccellere dal punto di vista sanitario vigilando sulla salute pubblica e responsabilizzando, monitorandole, tutte le figure facenti parte dell’intera filiera che non possono più sottrarsi a responsabilità legate ad una qualche mancanza durante detto processo.

Spesso in determinate località si potrebbero premiare le piccole realtà agricole, capaci di offrire prodotti a km zero (fattore che contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, minore impronta ecologica), biologici e spesso derivati da varietà autoctone.