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Progetto over 40 Liguria per i disoccupati ultraquarantenni

Progetto over 40 Liguria, un'opportunità concreta

Al via in questi giorni il Progetto over 40 Liguria per favorire il reinserimento lavorativo dei disoccupati con età uguale o superiore a 40 anni. A tal fine, la Regione ha stanziato 10 milioni di euro.

Il Progetto over 40 Liguria parte con un co-finanziamento, includendo i fondi devoluti dall’Unione Europea, per un totale di 10 milioni di euro.  Di questi, 9,5 milioni sono destinati al reinserimento degli over 40, mentre 500.000 euro serviranno per i disoccupati over 60, categoria numericamente ben più ridotta ma spesso costretta ad affrontare problematiche anche maggiori nella ricerca di lavoro. In totale, gli over 40 e gli over 60 costituiscono circa il 50% di coloro che sono in cerca di un’occupazione.

Fra principali caratteristiche positive del Progetto over 40 Liguria l’erogazione di bonus per le aziende disposte a prendere tirocinanti (che oggi per legge hanno diritto a un rimborso minimo di 400 €), o a fornire un lavoro ai disoccupati inclusi nel progetto. Nell’ambito del medesimo, il valore del bonus sarà proporzionale all’anzianità di disoccupazione, risultando quindi maggiore per le ditte che assumono disoccupati da lunga data, rispetto a quelle che assumono chi è senza lavoro da minor tempo. In modo analogo, vedranno bonus più sostanziosi le aziende che prenderanno con sé disoccupati per un arco temporale più lungo.

Oltre a questo importante incentivo, sono previsti eventuali brevi corsi di aggiornamento/riqualificazione (dipendendo dalle condizioni individuali dei disoccupati) e corsi inerenti la sicurezza sul lavoro. Questi ultimi sono nati dall’esigenza di non far perdere preziose opportunità a chi non ne ha mai fatti, e magari potrebbe candidarsi presso aziende dove questa mancanza è criterio di esclusione.

il Progetto over 40 Liguria è rivolto ai disoccupati che non usufruiscono di ammortizzatori sociali e che sono disoccupati totali oppure con reddito inferiore agli 8.000 € annui (lavoratori dipendenti) oppure 4500 (autonomi). Nel concreto, ad occuparsene saranno diverse ATS, ovvero associazioni temporanee di scopo selezionate per tale funzione, che fanno a capo a agenzie di lavoro interinale, scuole edili, etc. Al disoccupato la scelta di affidarsi a quella più appropriata per le sue esigenze. Le quali, ovviamente, sono in funzione del settore lavorativo e delle competenze maturate.