Il fandom di Harry Potter è tra i più estesi e conta innumerevoli pagine dedicate al ragazzo che ha sconfitto Voldemort, tanti gruppi su Facebook e un numero non trascurabile di utenti italiani iscritti su Pottermore, la piattaforma digitale curata da J.K.Rowling in persona. All’interno dei numerosi gruppi, tuttavia, non è sempre facile distinguere i veri fan (Potterhead) dai fanatici o dai parolai, che danno della saga interpretazioni parziali o basate su conoscenze poco approfondite della storia di Harry. Per definirsi un “Potterhaed” infatti non è sufficiente aver visto qualche film o indossare il ciondolo dei Doni della Morte. Vediamo dunque alcune caratteristiche che distinguono i veri Potterhead dai “babbani”.
1)Un Potterhead non fa di tutta l’erba un fascio
Un vero Potterhead non si ferma mai all’apparenza e non giudica con faciloneria. Di conseguenza sa benissimo che non tutti i Serpeverde sono malvagi, che i Tassorosso non sono gli sfigati di turno, che i Corvonero non sono solo i secchioni della scuola e che i Grifondoro non sono sempre coraggiosi. Sa anche che alcuni personaggi sono molto più complessi di quel che sembrano, e difficilmente un Potterhead liquiderà Severus Piton come “quel professore che odiava Harry Potter” o Draco Malfoy come “il figo di Serpeverde”. Queste due definizioni sono senza dubbio da “babbani” che vogliono improvvisarsi esperti di Harry Potter.
2)Un Potterhead non segue la moda
Un fan degno di questo nome non va in giro con la sciarpa di Grifondoro solo perché “fa figo”, né compra la collana dei Doni senza comprenderne il significato. Allo stesso modo, non si dichiara “Tassorosso” dopo aver visto Animali Fantastici e dove trovarli, mentre magari ha detto peste e corna di questa Casa fino al giorno prima. Un Potterhead resta fedele alla sua Casa e non la cambia seguendo la tendenza, di conseguenza non sono veri Serpeverde quelli che scelgono questa Casa per Tom Felton, né sono veri Grifondoro quelli che vogliono essere “nella squadra dei protagonisti”. Un Potterhead si riconosce nei valori della sua Casa, non nei suoi attori.
3)Un Potterhead non cita la saga a sproposito
I gruppi Facebook spesso pullulano di utenti che, senza motivo, postano di continuo le frasi salienti della saga. “After all this time?” “Always”, è forse la citazione più inflazionata di tutte, tanto che ormai la conoscono anche i muri e, alla lunga, rischia di diventare stucchevole. Ma un vero Potterhead è consapevole del fatto che la saga è strapiena di piccole perle di saggezza e difficilmente seminerà “Always” banali per ostentare la sua conoscenza della saga. Se proprio volesse farlo, allora direbbe “È nel libro Storia di Hogwarts, io l’ho letto”, come insegna Hermione Granger.
4)Un Potterhead accetta le opinioni diverse dalla sua
Chi è cresciuto con Luna Lovegood e Il Cavillo non pretende di imporre agli altri la sua idea. Non insulta chi crede che la nuova traduzione sia migliore della vecchia né chi ha letto Harry Potter and The Cursed Child e lo ha apprezzato. Allo stesso modo non discrimina chi, in un gruppo Facebook o su una pagina, fa domande apparentemente banali per ampliare la propria conoscenza della saga: se è da babbani pensare che Harry Potter sia un libro per bambini, non lo è chiedere in un gruppo di appassionati se Percy ha sposato Penelope Light, per fare un esempio (chi ha conosciuto la saga tardi potrebbe non aver ancora avuto il tempo di leggerla integralmente, ma ciò non significa che la ama di meno e la voglia di sapere non è da condannare).
5)Un Potterhead non fomenta MAI l’odio
Ultimo ma primo per importanza, Potterhead lo si è innanzitutto nella vita. Questo significa che i Potterhead non deridono chi ha voglia di studiare (senza Hermione, Harry e Ron sarebbero morti circa cento volte), chi è più impacciato degli altri (Neville alla fine si dimostra uno dei più coraggiosi), chi è in qualche modo diverso (Remus Lupin, Luna Lovegood, Harry stesso… sono tutti a modo loro diversi). Un vero fan di Harry Potter ha capito che la diversità è un grande valore, e che non c’è sessismo o razzismo che tenga di fronte all’amicizia e al dialogo: la saga è per i Potterhead un elemento di unione, non di odio reciproco.