Home Dieta e Fitness celiachia Allarme celiachia: il glutine è veramente un nemico pericoloso?

Allarme celiachia: il glutine è veramente un nemico pericoloso?

Glutine e celiachia
Glutine e celiachia

La risposta alla domanda è purtroppo affermativa! Solo in Italia ogni anno vengono riscontrate migliaia di nuove diagnosi di celiachia in soggetti di ogni età, predisposti geneticamente allo sviluppo della malattia. Fino ad alcuni anni fa l’opinione comune era convinta del fatto che la celiachia fosse una malattia che colpisse prevalentemente i bambini, ma le statistiche odierne dimostrano il contrario e sono infatti in continuo incremento le diagnosi in età adulta. Ma vediamo in modo più approfondito cos’è l’intolleranza al glutine e quali sintomi può manifestare nei soggetti celiaci.

Cos’è il glutine e cosa può provocare nell’organismo

Il glutine è una proteina caratterizzante alcuni importanti cereali che quotidianamente vengono consumati da ognuno di noi, come frumento, orzo, segale, farro e kamut. In soggetti geneticamente predisposti questa proteina può scatenare una risposta a livello immunitario conseguentemente a una mutazione che avviene a livello soprattutto di due geni, il DQ2 e il DQ8, anche se gli studi odierni dimostrano che non sono i soli ad essere coinvolti in questo processo. Tale reazione immunitaria indica che il glutine non è più riconosciuto dal nostro organismo che lo avverte come un nemico e si azionano una serie di processi a danno dell’intestino tenue, il quale con il passare del tempo viene gravemente danneggiato fino ad arrivare alla completa distruzione dei villi intestinali.

La celiachia in campo medico viene identificata anche come “malattia del malassorbimento” proprio per questo motivo, poiché con la distruzione dei villi intestinali i principi nutritivi non possono più essere assorbiti e assimilati dall’organismo ed  è questo il motivo per cui nei celiaci si nota in fase iniziale solitamente un forte stato di dimagrimento e anemia più o meno marcata. Nei casi più gravi e non diagnosticati non è solo l’intestino tenue ad essere compromesso, ma anche molti altri organi e apparati subiscono danneggiamenti: problemi alla tiroide, all’apparato riproduttivo femminile, gonfiore addominale, stanchezza, pelle secca e squamata, perdita di capelli, stomatiti ricorrenti sono solamente alcuni dei possibili segnali spia per la celiachia.

Gli unici strumenti ad oggi disponibili per la corretta diagnosi sono:a) i dosaggi sierici per riscontrare la presenza di anticorpi anti-trasglutaminasi (anti-tTG) di classi IgA; b) la biopsia della mucosa duodenale, tramite un esame diagnostico, meglio noto come gastroscopia, che in un soggetto celiaco riscontrerà atrofia dei villi intestinali, alterazione della mucosa e aumento dei linfociti.

Un errore purtroppo che molti tendono a fare è di iniziare a seguire un’alimentazione priva di glutine senza il consiglio del medico nel caso in cui presentino alcuni dei sintomi suddetti, iniziativa questa che non dovrebbe essere presa autonomamente per molteplici motivi: gli esami per diagnosticare la celiachia risultano positivi solo se effettuati ancora in regime di dieta contenente glutine, altrimenti il rischio è che risultino falsati. Inoltre, iniziare una dieta aglutinata autonomamente avvertendo magari un miglioramento dei disturbi può sviare dalla diagnosi di un’altra malattia che magari rimane latente proprio perché si è convinti di aver trovato da soli la soluzione al nostro problema. Una volta individuata grazie all’intervento dei medici, invece, per non correre più pericoli è necessario seguire a vita un’alimentazione totalmente priva di glutine: infatti, essa è l’unico mezzo per scongiurare uno dei nemici più pericolosi per i soggetti celiaci, il tumore al colon.

Celiachia, allergia o intolleranza al glutine?

Ormai è allarmismo generale all’interno della popolazione, e anche i medici stessi dichiarano di essere in grande difficoltà nei confronti di questa proteina, il glutine, che non causa solo la celiachia ma che è alla base anche di altre due condizioni e che sono: l’allergia al frumento e la sensibilità al glutine. In entrambi i casi, gli esami diagnostici non sono gli stessi che vengono usati per la celiachia, ma hanno in comune con essa diversi sintomi. Vediamole in dettaglio:

  • Allergia al frumento. Come per tutte le altre allergie, anche nel caso dell’allergia al frumento si notano reazioni in particolare a livello cutaneo e a carico dell’apparato respiratorio e le prime manifestazioni si hanno a partire dall’età infantile. Appositi test cutanei somministrati da un allergologo e specifici esami del sangue ne daranno o meno la conferma.

La prima fonte di questa allergia è la farina, alla base di alimenti che le persone ogni giorno e in diverse forme trovano sulla loro tavola, come pane, pasta, biscotti, focacce etc. e che si manifesta spesso con prurito agli occhi e sulla pelle, irritazione o gonfiore di bocca e gola, mal di testa, vomito, nausea o difficoltà nella respirazione. Un pericolo concreto è costituito dal cosiddetto shock anafilattico, una reazione per cui si notano un’alterazione del battito cardiaco, vertigini e svenimenti, grave difficoltà respiratoria e senso di oppressione al torace: se non si interviene in tempistiche veloci può portare alla morte.

L’allergia al frumento colpisce soprattutto i bambini entro il quinto anno di età e tendenzialmente nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente, ma si può presentare anche in età adulta e permanere a vita. L’unico rimedio è l’esclusione di questo cereale dalla dieta.

  • Sensibilità al glutine. È questa forse la condizione che negli ultimi anni, soprattutto a partire dal 2011, si sta diffondendo a macchia d’olio nella popolazione italiana e che spesso viene confusa con la celiachia. Alcuni soggetti che presentano gli stessi sintomi dei soggetti celiaci ma con esami sierici e biopsia duodenale negativi dimostrano miglioramenti a livello generale di salute seguendo una dieta priva di glutine.

Secondo il parere di numerosi medici, rientrerebbero in questa categoria molte di quelle persone alle quali in passato era stata diagnosticata la sindrome del colon irritabile (sembra 1 paziente su 5) e che fino ad ora non avevano mai visto risolti i loro problemi. Chi è sensibile al glutine non è affetto da celiachia e non è allergico al frumento, ma il suo organismo si mostra intollerante al glutine tramite una sintomatologia che comprende: gonfiore addominale, stanchezza e confusione mentale, stipsi o diarrea, infertilità, dolore e formicolio alle articolazioni. Non si sa quali siano precisamente i motivi che scatenano questa intolleranza, sicuramente una fattore chiave però sarebbe a detta degli esperti un abuso di questa proteina sotto forma di pane, pasta e pizza. Una dieta aglutinata sembra essere al momento l’unico rimedio per questi pazienti, anche se i medici si stanno impegnando per capire se nel caso della sensibilità al glutine sia possibile gradualmente reinserire questa proteina nell’organismo di questi soggetti sotto forma di una sorta di rieducazione alimentare.

Che il glutine sia un nemico potenzialmente pericoloso per tutti, celiaci e non, è un fattore indiscutibile: il grano modificato, un’alimentazione fuori casa che invita al consumo eccessivo di cibi veloci e a base di farinacei sono premesse importanti per tutte le suddette condizioni, che creano una vera e propria intossicazione all’interno dell’organismo e possono portare a gravissime conseguenze.