Situata nel punto più estremo della Puglia, Santa Maria di Leuca racchiude in sé non solo molte bellezze artistiche e un panorama da mozzare letteralmente il fiato, ma anche un segreto che, fin dai tempi più remoti, ha affascinato molte persone, dai naviganti ai pellegrini, e passando anche per letterati e artisti, tale da meritare un posto d’onore nelle leggende e nell’immaginario popolare: proprio qui a Santa Maria di Leuca, sulla punta del “tacco” pugliese, il mar Ionio e il mare Adriatico si incontrano, regalando al visitatore uno spettacolo che si può ammirare soltanto in pochi altri posti della Terra, ad esempio alle Bahamas, a Skagen (Danimarca), in Nuova Zelanda, a Rodi (Grecia) e nel golfo dell’Alaska.
Santa Maria di Leuca si trova tra punta Meliso e punta Ristola, due estremi che in Puglia sono considerati molto importanti per la navigazione. La prima vanta la presenza di un faro, che indica alle navi in avvicinamento o di passaggio il punto in cui si trova la costa, mentre la seconda, pur non avendo su di sé costruzioni o monumenti storici, è considerata il punto più estremo del Salento.
Leuca, incontro tra i due mari
Ma torniamo a parlare di questo “abbraccio” tra i due mari a Santa Maria di Leuca. Se le condizioni meteorologiche sono favorevoli e non c’è nebbia (se avete un apparecchio fotografico potente, potrete anche fotografarlo o riprenderlo senza troppe difficoltà), in questo punto il mar Ionio e il mare Adriatico si abbracciano, e nel posto dove si incontrano, si riesce a distinguere chiaramente una netta separazione tra le acque e con due tonalità di blu molto differenti (una più azzurra e l’altra più blu).
Punta Meliso è il miglior punto per scorgere l’incontro tra i due mari
Questa linea di separazione si riesce a scorgere meglio dalla punta Meliso che, essendo il punto più meridionale della Puglia, nei tempi antichi si credeva che lì ci fosse uno dei posti dove finiva la Terra, e al di là della quale non c’era che il nulla o un dirupo in cui cadevano le navi.
Il richiamo alla fine del mondo, già presente anche nella credenza di altri nazioni europee (lo stesso Cristoforo Colombo si è dovuto confrontare con le stesse, prima che varcasse le colonne d’Eracle e scoprisse l’America) oltre che nell’immaginario popolare di Santa Maria di Leuca, lo possiamo trovare anche nell’architettura del posto, in particolare nella Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, la chiesa pontificia che custodisce la punta del tacco e che, secondo la leggenda, è stata costruita sulle rovine di un tempio dedicato a Minerva dopo l’arrivo in Italia dell’apostolo Pietro. La Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, dalla quale Santa Maria di Leuca ha preso il nome, è chiamata anche con l’appellativo di anticamera del Paradiso, poiché nel 1990 ha ricevuto il titolo di Basilica Pontificia dal santo Giovanni Paolo II, diventando di fatto un luogo di passaggio obbligato per i cristiani.
Altri due monumenti di pregio che sono presenti a Santa Maria di Leuca, il luogo in cui lo Ionio e l’Adriatico si incontrano, sono la scalinata monumentale, che con i suoi 248 gradini collega la Basilica al porto sottostante, ed è costituita da due rampe di scale, separate al centro da una maestosa cascata che getta 1000 litri d’acqua al secondo (attenzione: si tratta di acqua non potabile e salmastra, pensata proprio per dare l’effetto scenografico!), e la Chiesa di Cristo Re, che si trova al centro della marina di Santa Maria di Leuca e dove, ogni 15 agosto, si festeggia la Madonna di Leuca con riti sia civili sia religiosi, che culminano con la celebre processione a mare, conosciuta anche come l’intorciata, dove la statua della Madonna, dopo essere stata sistemata su una barca ed essere stata addobbata con fiori e nastri, prende il largo sul mare seguita da centinaia di imbarcazioni e raggiunge il porto nella marina di san Gregorio, per poi far rientro al tramonto a Santa Maria di Leuca.

Per vedere Santa Maria di Leuca: [su_youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=MkyK-jlUOig”]